1 Sam 16, 1. 4. 6-7. 10-13; Ef 5, 8-14; Gv 9,1-41
Cerchiamo di capire più che possiamo la Parola di Gesù: “Io sono la luce del mondo, chi segue me avrà la luce della vita” e ancora Gesù ha detto: “Io sono la verità” (Gv 14,6). Adoriamo il Signore, che è venuto a darci la spiegazione e il senso di tutto. Adoriamolo con tutta l’anima e ringraziamolo perché, se non fosse venuto, saremmo nelle tenebre più fitte. La vita si presenta come un enigma, come una confusione di cose, si presenta come un interrogativo per chi nasce e per chi muore, per chi è nella miseria e per chi sovrabbonda, è un arruffio di cose nelle quali non è possibile orientarsi. Invece il Signore Gesù ci ha detto la verità e vuole che noi seguiamo la luce della vita, che noi poniamo tutta la nostra esistenza nella sua Parola.
Il Signore ci ha detto che la vita ha un grande significato, che non siamo abbandonati al caso, che c’è un progetto di Dio su di noi, un progetto meraviglioso perché Dio è nostro Padre, un progetto nel quale anche il dolore ha un significato, ha un perché. Gesù il Figlio di Dio ha voluto addossarsi un colmo di dolore e sofferenza, è stato un uomo non capito nemmeno nei miracoli, lo abbiamo appena letto, interpretato male. È stato segno di contraddizione, ma ci ha insegnato che tutte queste cose fanno parte dell’espiazione del peccato del mondo, che tutte queste cose hanno un profondo significato perché ci conducono alla Risurrezione. La passione di Gesù contiene in sé già la Risurrezione, la sua sofferenza contiene già la gioia, è un tutto unico.
Noi siamo chiamati ad essere con Lui, consacrati da una sua ineffabile misericordia. Come figli di Dio dobbiamo associarci alla sua vita, alla sua passione, alla sua sofferenza per essere nella gioia piena, nella gloria senza misura. Breve è il tempo della nostra permanenza sulla terra, breve è il tempo del dolore, eterno è il gaudio quando tutti insieme formeremo così il Paradiso, formeremo la nostra amicizia nella gloria.
Oh sì! Impariamo ad illuminare la nostra vita, a dare un senso alle cose, a non fermarci al tempo che passa, a non fuorviare per la lusinga di un piacere ingannevole, ma darci totalmente al bene, darci totalmente a Gesù, a Lui con tutto il cuore. Dare a Lui i nostri pensieri e i nostri affetti, dare a Lui il nostro lavoro e il nostro impegno, collaborando con Lui per il bene di tutti, per la pace del mondo, collaborando con Gesù per essere veramente le vive sue membra ed essere così associati in pieno alla sua vita e alla sua misericordia.
CODICE | 84D0O01343N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 01/04/1984 |
OCCASIONE | Omelia, IV Domenica di Quaresima – Anno A |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Nella parola di Gesù il senso della vita |
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