31/03/1975 - Omelia Lunedi Angelo Battesimo

Sant’Ilario d’Enza, 31/03/1975
Omelia, Lunedì dell’Angelo fra l’Ottava, Messa ore 8, 30 - Battesimo

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At 2, 14. 22-32; Mt 28, 8-15

Come il cristiano è associato alla croce del Signore, è associato ancora alla sua risurrezione. Come diciamo che le sofferenze del Signore sono nostre, ci appartengono, ugualmente diciamo della risurrezione, ci appartiene, è nostra. Per quel misterioso vincolo, che compie il Battesimo, tutto quello che è di Cristo diventa nostro.

Ecco, dobbiamo cercare di penetrare fino in fondo, per quanto ci è possibile, questa verità: la risurrezione del Signore è nostra, diciamo: il cristiano è l’uomo della risurrezione. È profondamente vero. Quando il cristiano si trova a contatto della tentazione, delle prove della vita, delle angosce, del pensiero della morte, il cristiano riafferma allora la sua identificazione con Cristo mediante la fede e la carità, sente che nessuna cosa di questo mondo può dominarlo, di nessuna cosa può avere paura. Il cristiano diventa l’uomo della fede, perché ha la sicurezza di questa sua unione a Cristo, ha la sicurezza della presenza del Risorto e dell’azione del Risorto. E ancora guarda avanti, guarda a quella che è la finalità della vita, guarda a quella che sarà la glorificazione, perché il cristiano aspetta sempre qualche cosa di meglio; lo aspetta su questa terra, sapendo che la Provvidenza di Dio è mirabile e che Cristo risorto porta al Padre non solo gli uomini, ma tutto l’universo. Tutto l’universo è portato da Gesù, è restaurato da Gesù, è finalizzato da Gesù.

Il cristiano è l’uomo della speranza, che perciò sa vedere con un sano ottimismo tutte le cose. Il cristiano è l’uomo della speranza, che ripete l’annuncio, quell’annuncio che Gesù ci ha dato in consegna, abbiamo letto: “Andate, annunziate ai fratelli, vadano in Galilea, là mi vedranno”.

Ecco, l’annuncio della risurrezione è ancora l’annuncio della patria, nella quale noi dobbiamo andare. L’annuncio è la sicurezza del presente, è nello stesso tempo l’indicazione del futuro: “Là, mi vedranno”. Non importa poi, e il brano del Vangelo lo sottolinea, non importa poi che sorgano le macchinazioni di bugia: “I suoi discepoli sono venuti, l’hanno rubato”; sono dicerie che lasciano perfettamente tranquilli. Cioè il cristiano, che ha la certezza del presente e l’attesa del futuro, non si sgomenta di fronte alla negazione di Dio e dei valori dello spirito, non si sgomenta, ma guarda con profondo senso di fede a tutte le cose.

Ecco allora che il Battesimo, in questo giorno, assume proprio un significato specialissimo, il significato della fede cristiana e della speranza cristiana. Con il Battesimo, l’uomo diventa figlio di Dio e come figlio di Dio ha parte con Cristo, ha l’eredità del Cristo. Essere figli di Dio è la più grande di tutte le cose. Dirà San Giovanni, e lo mediteremo più volte in questo tempo pasquale: “Vedete che amore ha per noi il Signore, che non solo ci possiamo chiamare, ma siamo in realtà figli di Dio”. Il Battesimo allora si configura in questo tempo pasquale proprio così: è un annuncio di gioia, è un annuncio di speranza fulgida, meravigliosa. È l’annuncio che il Signore continua a salvarci, è l’annuncio che Cristo risorto continua la sua mirabile opera, è l’annuncio che questa nostra terra prepara il Paradiso.

Ecco allora che da questa riflessione nasce il nostro augurio, che questa creatura che il Signore prende con sé, che il Signore trasfigura nella sua grazia, sia sempre motivo di gioia, sia motivo di grande ringraziamento a Dio; che questa nuova creatura, rinnovata dal sangue del Signore e unita a lui, possa veramente crescere, maturare nel bene, possa essere vera testimonianza a tutti di com’è buono il Signore, di come è grande la sua opera, di come è veramente degna di lode l’opera che lui continuamente svolge nella Chiesa, di cui accresce i membri e di cui perciò accresce la gioia.

CODICE 75CZO01360A
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 31/03/1975
OCCASIONE Omelia, Lunedì dell’Angelo fra l’Ottava, Messa ore 8, 30 - Battesimo
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Vivere la resurrezione
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