01/12/1980 - Omelia Lunedi I Avv Nov Imm 3

Sant'Ilario d'Enza, 01/12/1980
Omelia, Lunedì I settimana di Avvento, Novena Immacolata - III giorno

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Is 2, 1-5; Mt 8, 5-11

Vieni Signore, liberaci! E’ il desiderio della sua presenza, la gioia di essergli vicino, di poter comunicare con Lui perché, come allora una forza usciva da Lui e guariva, il servo del centurione è guarito da una parola di Gesù, noi possiamo essere salvi dal peccato, toccati da Lui da una azione mirabile di guarigione della nostra anima, di risanamento dei guasti che noi abbiamo fatto. Troppe volte abbiamo lacerato la nostra anima, troppe volte siamo stati incuranti del progresso della nostra anima. Troppo spesso ci siamo interessati di tutte le cose, anche di cose sciocche e vane, e abbiamo prestato scarsa attenzione alle esigenze dell'anima nostra. Stasera c'è la parola forte e grande del Signore, la parola che loda la fede, la parola che dice che nella fede è possibile tutto. Il centurione lo aveva capito e per questo riscuote tutta l'ammirazione di Gesù. “Di' soltanto una parola” (Mt 8, 8). Il centurione aveva capito che una parola di Gesù era un’ azione di Dio. Anche noi dobbiamo mettere la nostra anima così pronta e disponibile alla Parola, proprio imitando così la Madonna. Noi la chiamiamo la Regina dei profeti, perché non solo ha creduto alla Parola, ma ha saputo dare questa Parola; l'ha saputa dare in una maniera altissima, perché in una maniera altissima l'ha posseduta. Che ci doni il Signore la fede e ce la doni pronta, forte, grande, a somiglianza di quella di Maria. Maria vergine interceda per noi, perchè possiamo raccogliere questa Parola, ed è una Parola frequente che abbiamo, raccoglierla come un tesoro, custodirla dentro di noi, portarla agli altri, perché il mondo ha bisogno della Parola di Dio. Il mondo non sa risolvere i suoi problemi, si dibatte nelle sue angosce, problemi si accumulano a problemi: è tutta una confusione desolante di idee e di sentimenti. Ecco noi chiediamo alla Vergine proprio questa grazia di intercedere, perché noi possiamo avere la fede del centurione, perché ognuno di noi cresca nella fede, cresca per un dono meraviglioso di Dio, ottenuto dalla nostra attività e dalla nostra collaborazione. La fede è un dono totalmente gratuito di Dio, ma Dio non lo dà se non a chi corrisponde. È questa corrispondenza che noi vogliamo porre per, veramente, camminare. “Fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi” (Sal 79, 4).

CODICE 80N0N01310N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 01/12/1980
OCCASIONE Omelia, Lunedì I settimana di Avvento, Novena Immacolata - III giorno
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La fede
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