Lu 19,1-2. 11-18; Mt 25,31-46
“Verso il suo simile”. La carità del cristiano è rapporto con Cristo, è relazione vitale con Lui. Il cristiano non può, nella sua carità, prescindere da quel Cuore che ha tanto amato gli uomini da dare la vita per loro. È su Gesù, modello, che si conforma la vita del cristiano. Il Cuore di Gesù è stato il Cuore più ricco di comprensione, più ricco di misericordia, più ricco di tenerezza. Gesù ha amato tutti! Ha amato anche quelli che lo hanno messo da parte, che lo hanno calunniato, che lo hanno crocefisso. Li ha amati tutti, buoni e cattivi, quelli che Lo prendevano in giro e facevano i furbi e quelli che gli baciavano i piedi. Li ha amati tutti e per tutti ha aperto i tesori della Sua immensa ricchezza; per tutti, ha amato anche Giuda. E, quando Pietro lo ha rinnegato, non gli ha tolto ciò che gli aveva dato e Pietro riceverà il mandato: “Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore”. Il cristiano è chiamato a modellarsi su questo esempio. Il cristiano allora acquista un cuore sensibile, un cuore attento, un cuore premuroso: non solo soccorre e aiuta quelli che domandano, ma cerca di prevenire, cerca di andare incontro. Non guarda se hanno fatto del bene o se hanno fatto del male, non guarda se condividono le sue idee o sono contrari. Il cristiano segue Gesù e vuol bene a tutti e benefica tutti e viene incontro a tutti. Il cristiano non aspetta i casi eccezionali, non aspetta certi momenti particolari: sa che sono rari. Il cristiano esercita il suo amore per gli altri tutti i giorni; tutti i giorni sa essere comprensivo e generoso e sa che il primo posto, il posto dove ci ha messo il Signore è la famiglia, è nella famiglia dove si esercita la pazienza e la carità più meritoria, dove bisogna sempre essere pronti a capire e a scusare. Il cristiano comincia così tutte le mattine a essere buono, a essere sereno, a non far dipendere dall’umore del momento il suo atteggiamento. Il cristiano sa seguire Gesù, sa quanto sia prezioso seguire Gesù e dalla famiglia passa a quelli con i quali divide l’impegno della giornata, il lavoro, le occupazioni, sa, nelle sue relazioni, essere generoso continuamente, non in qualche momento solo. Ecco, vorrei che insistessimo in questa meditazione, ricordando le parole di San Giovanni apostolo che ha detto: “Amatevi gli uni e gli altri”. Quando avete fatto questo, avete fatto tutto, perché questo è il comando del Signore Gesù.
CODICE | 81C8Q013 |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 09/03/1981 |
OCCASIONE | Omelia, Lunedì I Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Gesù modello di carità |
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