Lv 19, 1-2. 11-18; Mt 25, 31-46
Il Vangelo della carità, del peso della carità, della responsabilità della carità, ché non può essere caritatevole chi si limita alle parole; ci vogliono, e ci vogliono in pieno, le opere, le opere per cui veramente l’amore del prossimo traduce l’amore per Iddio, perché il grande motivo per cui ci dobbiamo voler bene è lui, è il Signore. Non basta una solidarietà umana, ma molti gridano questa solidarietà, ma è senza fondamento, perché più prepotente è l’egoismo dell’uomo del suo senso di umanità. Per essere veramente caritatevoli, bisogna vedere nel prossimo Gesù, la sua mirabile figura e ricordarci che, vedendo Gesù, dobbiamo trattare gli altri proprio come fossero Gesù, con lo stesso rispetto, con la stessa delicatezza, con la stessa premura, con lo stesso dono. “Ogni volta che non avete fatto questo ad uno dei miei fratelli più piccoli, non lo avete fatto a me” (Mt 25, 40). Proprio così! Ce le dobbiamo stampare nel cuore queste parole. Essere buoni perché vediamo Gesù, essere buoni perché nella fede distinguiamo chi rappresenta Gesù: ogni fratello, soprattutto quelli che si aspettano da noi un aiuto, si aspettano da noi un gesto, si aspettano da noi una simpatia, soprattutto quelli con i quali viviamo a contatto tutti i giorni, non dimenticando mai anche i fratelli che sono lontani nello spazio, ma agonizzano per mancanza di aiuto.
E guardiamo proprio volentieri all’esempio della Madonna, la Madre. Uno dei privilegi della Madonna è quello di essere Madre degli uomini. Accettando Gesù e vivendo l’opera di Gesù là vicino alla croce, vivendo l’opera di Gesù, ha visto Gesù in tutti quelli che ricorrono a lei e in tutti gli uomini ha visto come potere aiutare, come potere comprendere e a tutti offre il suo cuore di mamma, un cuore tenero, premuroso che va incontro a tutte a tutte le miserie, sia di ordine spirituale, è “rifugio dei peccatori”, sia a quelle materiali, è “salute degli infermi”, degli ammalati. E i suoi santuari e i suoi altari sono pieni degli ex voto, cioè dell’attestazione di riconoscenza. I santuari sono pieni e sono solo una piccola frazione di quella che è la riconoscenza universale di quelli salvati da lei, soccorsi, portati alle conclusioni più giuste.
La Madonna è pronta per tutti e le conclusioni sono quelle di portarci al Signore, di portarci alla salvezza eterna.
Per essere caritatevoli allora guardiamo a lei, invochiamo lei, Madre nostra, con pienezza e con confidenza.
CODICE | 85BQQ01340N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 25/02/1985 |
OCCASIONE | Quaresimale, Lunedì I settimana Tempo Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Madre degli uomini |
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