Is 35, 1-10; Lc 5, 17-26
“Oggi abbiamo visto cose meravigliose”. Quando passa Gesù passa il prodigio, il prodigio dell’amore, il prodigio della luce, il prodigio della forza. Ecco perché tutti gli uomini hanno desiderato lui e ancora, seppur inconsciamente, desiderano lui, perché quando desiderano la gioia, la gioia è lui, quando desiderano la pace, la pace è lui, quando desiderano un senso alla loro vita, è sempre lui che ha potuto dire in una maniera unica: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14, 26). Ecco perché Gesù è il centro di tutta l’umanità, l’umanità non può fare senza di lui. Coloro che ancora lo negano e lo offendono, lo negano perché non lo conoscono; se lo conoscessero, saprebbero quanto in Gesù si trova la risoluzione di tutte le cose. Noi sempre di più, noi che gli siamo vicini, dobbiamo essere entusiasti di lui, dobbiamo essere pieni di amore, pieni di stima della sua opera. In Gesù tutto, senza Gesù niente.
Ecco perché ci dobbiamo adoperare, perché la nostra vita cristiana si articoli sempre di più in un incontro con lui. Tutta la nostra vita cristiana sia una comunione con lui presente nella Chiesa, con lui risorto, con lui che è sommamente attivo e che è restato particolarmente nell’Eucaristia, per essere il centro dinamico di tutta la nostra vita spirituale, centro di tutta la vita della Chiesa. Nella sua predicazione il profeta Elia diceva agli Ebrei: “Oh, decidetevi, o siete col Signore o siete con gli idoli, non potete essere a metà”, perché chi sceglie il Signore, non può scegliere altro. Non si può dividere il cuore. Dobbiamo sentirla questa chiamata totalizzante: chi è di Gesù deve essere completamente rapito da lui, conquistato da lui e deve buttare via tutte quelle cose che gli impediscono il cammino schietto e sicuro, tutte quelle cose che si possono ben definire idoli. Allora la nostra comunione col Signore è comunione non solo alla sua vita ma alla sua missione. Allora sentiamo che continuiamo l’opera di Gesù, l’evangelizzazione, e continuiamo l’opera della sua salvezza, che non siamo e non dobbiamo essere solo per noi, ma dobbiamo essere aperti a tutto il mondo, a tutto quello che nel mondo domanda una soluzione, domanda una luce. “Voi siete la luce del mondo, la vostra luce non può essere nascosta” (Mt 5, 14) così come è stata la vita della Madonna che, nascosta nell’umiltà, è diventata la lampada splendente per tutto il mondo, la grande grazia, il grande dono che Dio ha fatto all’umanità. Maria, quando è invocata, porta Gesù; quando pronunciamo il nome Maria, c’è l’eco che dice Gesù. Noi dobbiamo non fare il bene per noi stessi, non centralizzare su noi stessi, dobbiamo essere come la Madonna: portare tutto il mondo a Gesù, portare tutti gli uomini a salvezza mediante il nostro spirito di fede e il nostro spirito d’amore.
CODICE | 77N4O01311N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 05/12/1977 |
OCCASIONE | Omelia, Lunedì II settimana Tempo Avvento, Novena Immacolata - VII giorno |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Gesù centro dell’umanità, Maria |
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