28/02/1983 - Omelia Lunedi II Quar

Sant’Ilario d’Enza, 28/02/1983
Omelia, Lunedì II settimana Tempo Quaresima

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Dn 9,4-10; Lc 6,36-38

“Siate misericordiosi”. Siate misericordiosi, senza limiti, perché lo dovete essere come il Padre vostro che è infinitamente misericordioso.

Vorrei che questa sera la nostra riflessione fosse proprio qui, nel cercare di capire come il Signore ci vuole misericordiosi.

La misericordia non è una giustizia, è una carità, è un atto di bontà, è un atto per cui il Signore ci rimette e a che titolo ce lo rimette? A un titolo gratuito, perché Lui è buono. Noi non abbiamo il diritto di essere perdonati, noi abbiamo la nostra miseria che grida. Dobbiamo stare ben attenti, perché vorremmo la misericordia, ma la misericordia deve essere invocata e si devono porre i termini, le situazioni per cui la misericordia si avveri. Lo sappiamo bene. Quando arriva a noi la misericordia? Quando noi siamo pentiti e invochiamo il perdono: Dio perdona anche i peccati più orrendi, ma a chi è pentito, ed è vero che, se di un peccato veniale non ci pentiamo, non avviene la misericordia. La condizione è essere pentiti. Pentiti sul serio. Tu ti vai a confessare, non hai il diritto al perdono. Puoi ottenere la misericordia, se sei pentito, se piangi sul tuo peccato.

Allora c’è questa grande realtà: noi attraverso la misericordia di Dio, possiamo acquistare ciò che abbaiamo perduto, possiamo, anzi, diventare migliori di quello che eravamo prima di peccare, ma dobbiamo andare per questa strada, la strada del sincero perdono. Come si esercita questo sincero perdono? Attraverso il sincero pentimento. Tu sei pentito dei tuoi peccati e dai il sincero perdono al tuo fratello e questa è la prova che tu sei pentito. Ma se non perdoni di tutto cuore al tuo fratello, vuol dire che non sei pentito. Se tieni dentro di te qualche cosa, se tieni il risentimento, se tieni l’astio, se tieni la distanza, vuol dire che tu non sei nelle condizioni per meritare la misericordia di Dio. Non sei. Non sei pentito, non meriti la misericordia.

Il Signore ci conceda di saper perdonare ai nostri fratelli i loro torti e i loro difetti, per potere dimostrare al Signore che siamo veramente in condizioni per ottenere la Sua misericordia, che siamo veramente pentiti dei nostri peccati, perché misuriamo quello che abbiamo fatto di sbagliato e non abbiamo pretese.

CODICE 83BTQ01340N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 28/02/1983
OCCASIONE Omelia, Lunedì II settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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