16/12/1985 - Omelia Lunedi III Avv Novena Natale 2

Sant'Ilario d'Enza, 16/12/1985
Omelia, Lunedì III settimana Tempo Avvento, Novena Natale - II giorno

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Nm 24, 2-7. 15-17; Mt 21, 23-27

Dio è la suprema autorità, Dio si è manifestato come verità e come amore nel suo Figlio Gesù. È nel suo Figlio Gesù che Dio ci ha mostrato la sua misericordia e ci ha donato la sua salvezza. E’ in questa ricerca di verità che dobbiamo persistere, perché la luce della verità in Gesù è splendida: è il sole della verità, è la pienezza della vita. In lui dobbiamo conoscere il senso della nostra esistenza e il perché del nostro dolore e del nostro travaglio. Gesù ci insegna tutto e ai suoi piedi noi ci dobbiamo mettere, ai suoi piedi, perché ci faccia penetrare fino in fondo alle sue sublimi verità, perché illuminati delle sue verità possiamo camminare nella onestà, nella giustizia, cioè nella santità e trovare in questo la pace, nella risposta a tutti i nostri interrogativi. E Gesù ce lo ha detto, la sua Parola è per noi vita: “Le mie pecore”, ha detto, “ascoltano la mia voce, non ascoltano le altre voci, perché uno solo è il pastore”(cfr. Gv 10, 27). Dobbiamo ascoltare la sua voce e rallegrarci nella sua voce. Ha aggiunto ancora Gesù: “Lo Spirito vi insegnerà tutto, vi ricorderà ciò che io vi ho detto” (Gv 14, 26).

E’ allora nell’unione stretta con lo Spirito Santo, che abita nel nostro cuore di battezzati, è nella dipendenza e nella docilità allo Spirito Santo che dobbiamo sempre di più conoscere le cose come sono, il perché delle cose, il senso della nostra vita, delle nostre giornate e delle nostre prove e delle nostre tentazioni. E’ nella dipendenza dallo Spirito Santo che si realizza la nostra vera proporzione. Come cristiani facciamo parte del Corpo di Gesù e dobbiamo vivere l’esperienza stessa di Gesù, dobbiamo vivere come lui, avere i suoi stessi sentimenti, quei sentimenti che ci guidano, quei sentimenti che ci arricchiscono, quei sentimenti che devono essere propri dei figli di Dio, dei figli per adozione che devono imitare il Figlio eterno naturale di Dio.

Ed è appunto in questa cosa che noi stasera domandiamo, domandiamo l’amore delle cose vere, di capire le cose vere e di testimoniarle, perché se non le comprendiamo noi, se non le viviamo, non possiamo testimoniarle, cioè renderle credibili agli altri. In noi devono vedere la sua luce, perché noi dobbiamo essere i portatori della sua luce, secondo quello che ci ha detto Gesù: “Voi siete la luce del mondo, voi siete il sale della terra” (Mt 5, 13-14).

Domandiamo al Signore questa grazia in preparazione al Natale: di prendere questa luce, di renderla così forte in tutta la nostra condotta, da poter essere veramente coloro che presentano Gesù, che lodano e benedicono Gesù.

CODICE 85NFN01312N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 16/12/1985
OCCASIONE Omelia, Lunedì III settimana Tempo Avvento, Novena Natale - II giorno
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Gesù Verità
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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