11/03/1985 - Omelia Lunedi III Quar

Sant’Ilario d’Enza, 11/03/1985
Omelia, Lunedì III Settimana Tempo Quaresima

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2Re 5,1-15; Lc 4,24-30

L’invito, stasera, è a meditare sulla preghiera. Perché Eliseo con una preghiera guarì l’inguaribile: la lebbra. Perché Elia pregò e per tre anni e sei mesi non piovve mai. Dobbiamo riflettere sulla grande potenza della preghiera. La preghiera è un mezzo semplicissimo, ma molto efficace che il Signore ci raccomanda. Troppo poco noi stimiamo la preghiera. E quando preghiamo è molto facile che ci fermiamo su delle cose secondarie e chiediamo male, e chiediamo delle cose che non si devono presentare al Signore. Ancora più difficile diventa una preghiera piena e generosa. Diventa più difficile perché non comprendiamo che il Signore non vuole tante cose da noi, vuole quella semplicità e quella confidenza che rendono la preghiera estremamente potente. Semplicità ed efficacia. Il Signore vuole regnare nell’anima nostra. la nostra vera preghiera è quella che facciamo uniti a Gesù. Una volta Gesù ha detto: “Il Figlio dell’uomo non sa dove posare il capo”. Parlava della sua grande povertà. Quante volte Gesù potrebbe ripetere queste cose per noi! Perché noi non gli diamo modo di posare il capo, cioè di rimanere in noi, secondo la sua parola: “Rimanete in me ed io in voi”. Siamo tanto strani, arruffati, caotici che la nostra anima, invece di essere un tempio di Dio, è un mercato di cose sciocche. Aprire il nostro cuore perché il Signore ne prenda dimora, resti in noi e ci unisca alla sua preghiera. E, quando ci presentiamo al Padre con Gesù, con i sentimenti di Gesù, con l’amore di Gesù, oh, il Padre non può negarci nulla! Diamo vera gloria a Lui. Rivediamo, allora, particolarmente in questa quaresima, il modo nostro di pregare. Delle volte fermiamo l’esame di coscienza al fatto della perseveranza: ho pregato, non ho pregato. Ci dobbiamo chiedere particolarmente come abbiamo pregato, quali disposizioni abbiamo maturato nel nostro cuore, come abbiamo cercato di guardare Gesù-modello della nostra preghiera, anima della nostra preghiera, come abbiamo fatto per fare una preghiera attenta e devota. Ecco, la quaresima, tempo consacrato alla preghiera, ci invita a riflettere sulla preghiera di Gesù e sulla preghiera della Madonna. Come pregava la Madonna? Come avrà pregato là sul Calvario? Veramente Elisabetta le aveva detto: “Tu sei la benedetta”, tutte le donne ti devono prendere come esempio, tu sei la benedetta. Ecco, benedetta perché ha saputo amare Gesù e ha saputo lasciarsi condurre da Gesù. A Lei chiediamo una crescita vera nella nostra preghiera.

CODICE 85CAQ013
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 11/03/1985
OCCASIONE Omelia, Lunedì III Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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