02/04/1984 - Omelia Lunedi IV Quar

Quaresimale – Lunedì IV Quaresima

Is 65,17-21; Gv 4,43-54

In questa bellissima pagina del Vangelo risulta con grande evidenza, con grande forza, sempre la necessità della fede, di una fede viva, di una fede perseverante, di un fede dinamica, di una fede che sia completa. E sulla fede dobbiamo spesso ritornare, ritornare nella nostra preghiera, ritornare nei nostri propositi, ritornare nei nostri esami di coscienza, perché è facile che la fede in noi non sia come vuole il Signore, che non abbiamo abbastanza fiducia, che non abbiamo sufficiente abbandono, che vogliamo sempre toccare, vedere, mentre la fede esige che passiamo oltre a tutto quello che è sensibile. Fede è basarsi solo sulla Parola di Dio, solo.

Le cose umane, le ragioni umane non servono, serve questa sicurezza della sua Parola, di quello che questa Parola ci rivela, di quello che questa Parola promette. La Parola di Dio ci assicura che il Signore ci ama, che tutte le cose sono guidate da Lui nell’amore, che ha un piano per ognuno di noi ricco di doni e ricco di promesse.

Cresciamo allora la nostra fede, esercitandola soprattutto nell’Eucarestia, perché noi che partecipiamo alla Messa, noi che ci cibiamo del Corpo del Signore quanta fede dobbiamo avere, perché è proprio Lui! È proprio nel suo Cuore che noi entriamo, è proprio Lui!

E allora come è triste se uno di noi assistesse svagato alla Messa, ricevesse la Comunione distratto e tiepido, non sentisse che il contatto col Corpo del Signore può fare ogni miracolo. Cerchiamo di migliorare la nostra fede proprio nel contatto con l’Eucarestia. Questo contatto giornaliero deve edificare in noi il Regno del Signore in una pienezza.

Abbiamo fede, molta fede: Gesù è tra di noi, Gesù viene a noi, Gesù vuole solo che crediamo per dare le sue mirabili grazie.