Is 65,17-21; Gv 4,43-54
“Credette lui con tutta la sua famiglia”. Una fede che sboccia è una fede che trascina, è una fede forte. Noi siamo responsabili non solo per noi stessi, ma per quelli che vivono con noi, perché in una famiglia si edifica insieme e si distrugge insieme. Una famiglia è una somma: grande responsabilità dei genitori, grande responsabilità dei figli. Una famiglia viene costruita in una fede che passa così dall’uno all’altro, nei suoi effetti e nelle sue meraviglie. Una fede che bisogna tenere sempre viva e sempre in quel grado per cui è operante.
Il funzionario del re credette e attorno a quel bambino, ridonato alla salvezza, si forma una famiglia di credenti. E non era davvero facile. L’evangelista lo sottolinea: con tutta la famiglia.
Ecco è indicata bene la strada anche per noi: la strada delle virtù familiari. Ci sono delle virtù che rendono la fede veramente operosa. Diceva san Giacomo: “La fede senza le opere è una cosa morta”. Esattamente. Ecco le opere, sono le virtù, è l’esercizio quotidiano. Quante virtù sono veramente necessarie nella famiglia: l’umiltà, l’esercizio dell’umiltà, la pazienza, la comprensione, la carità, l’aiuto, la serenità, la comunicazione di gioia. Quante volte proprio perché queste virtù mancano, l’ambiente familiare diventa nervoso o cupo, diventa pesante e indisponente. Allora tutti sentono più difficile il cammino e allora tutti sentono come si diminuisce quel clima che il cuore di Gesù vorrebbe.
Il messaggio di Paray-le-Monial, il messaggio dato attraverso santa Margherita Maria, si indirizza particolarmente alle famiglie, perché diventino il vero Regno di Dio, diremmo con un’espressione nostra, diventino la chiesa domestica, la chiesa che loda e che benedice Dio e che si sviluppa in questa carità fraterna e viva. È chiaro che non possiamo fare un vero progresso quaresimale se non miglioriamo la nostra posizione nella famiglia, se non ci rivestiamo della mansuetudine e della bontà di Gesù, se da parte nostra non collaboriamo vincendo i nostri egoismi e i nostri orgogli.
Ecco che cosa dobbiamo chiedere al Signore questa sera: di formare così una famiglia come l’episodio evangelico ci presenta: una famiglia che crede, che ama e che opera, che opera per il Regno di Dio, che opera per il trionfo pieno del Regno di Dio.
CODICE | 82CNQ01343N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 22/03/1982 |
OCCASIONE | Omelia, Lunedì IV settimana Tempo Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI |
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