31/12/1979 - Omelia Lunedi Ottava Natale Chiusura anno

“In principio era il Verbo”.

Sentiamo di essere trasportati nel seno stesso della Trinità. Dalla Trinità sgorga tutto l'essere e tutta la vita. “In Lui era la vita”.

Siamo portati nel seno della Trinità per sentire che tutto noi dobbiamo alla Trinità, tutto. Siamo delle creature e tutto ciò che ci circonda è creazione. Da noi non viene nulla, tutto viene da Dio: il tempo che fluisce e fluisce rapidamente è dono suo, il tempo che irreparabile è un dono che passa e ci lascia la responsabilità, la grande responsabilità di chi ha ricevuto, di chi, ricevendo, ha abusato, di chi, ricevendo, ha preso il dono per andare contro il Donatore.

“In Lui era la vita. Il Verbo si è fatto carne ed abitò tra noi”.

Non solo il dono creaturale, ma anche il dono ineffabile di essere suoi figli, uniti a Gesù, partecipi della pienezza che Gesù dona a tutti quelli che lo accolgono.

Il nostro discorso si approfondisce, perché noi siamo suoi figli e dalla moltitudine delle grazie dobbiamo giudicarci suoi figli prediletti.

Quanto è venuto a noi dal cuore di Gesù! Ci ha comunicato, per mezzo dello Spirito, la partecipazione alla sua ricchezza di unigenito, ci dona la possibilità di santificarci quotidianamente: la sua parola, il suo corpo e il suo sangue, la Chiesa, la fraternità.

Quanto dev’essere il movimento di riconoscenza che si alza dal nostro cuore, quanto dev’essere la nostra gioia di essere stati così amati da Lui.

Vorrei che ognuno di noi entrasse in un grande spirito di fervore. Il ringraziamento è adorazione ed è amore, il ringraziamento è promessa e affermazione per potere corrispondere meglio.

Questa sera, insieme al Signore Gesù che è in mezzo a noi e accoglie la nostra preghiera, ringraziamo il Padre di un ringraziamento forte e grande per noi, per la sua Chiesa, per la nostra parrocchia, per tutti gli uomini che Lui salva e redime, per tutti quelli che Lui durante quest’anno ha portato nella sua pace e nella sua gloria, perché su tutto possa esserci quel segno di bene e di salvezza che si deve esprimere sempre, ma particolarmente da questa liturgia.