20/03/1978 - Omelia Lunedi Santo

Sant’Ilario d’Enza, 20/03/1978
Omelia, Settimana Santa, Lunedì

Ascolta l'audio

Is 42,1-7; Gv 12,1-11

“E tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento”. Il profumo, che simbolicamente è raffigurato, è il profumo della vita dei cristiani, il profumo che esce da una vita che, mossa e santificata dalla Parola di Dio, testimonia il Signore Gesù.

Vorrei che noi meditassimo sull’importanza che ha nella Chiesa questa posizione dell’evangelizzare con la vita e con le parole, portando il segno della presenza di Cristo, perché Lui è la sorgente di ogni bene che, in qualche modo, appare nella Chiesa. Voi ricordate: i diaconi sono ministri, si presentano alla comunità cristiana con un ministero; desiderati dalla comunità, ricevono dal vescovo l’Ordine, una partecipazione al Sacerdozio di Gesù, e devono portare nella loro vita l’immagine di Cristo, di Cristo che si è fatto uomo per noi, che ha preso tutte le infermità della nostra natura umana, per capirci, per aiutarci, per sollevarci.

(Continua da appunti) Noi questa sera vogliamo invocare questa grazia per i prossimi diaconi, la grazia che la loro vita sia profumo per la Chiesa di Dio, tutta la Chiesa di Dio, e chiediamo grazie per noi, anche per noi, perchè ognuno senta la chiamata ad essere nella Chiesa in una posizione di dono.

Appartenere alla Chiesa è appartenere ad un organismo posto da Dio a continuazione evangelica di Gesù, un organismo posto da Dio per portare a tutti il messaggio del Signore, che non sarebbe accolto se non fosse accompagnato dalla vita, tradotto in parole ed in attività umane.

Dobbiamo capire questo stato di servizio per capire i diaconi, che ci spronano in questo senso: ci spronano a capire la nostra posizione nella Chiesa, ad essere alacri e forti nel portare la Parola e nel tradurre il messaggio di Gesù con le virtù vere, che fanno vedere Cristo.

Nessun uomo ha delle virtù vere se non per potenza di Cristo; Cristo è necessario a noi che non siamo uomini se non per Lui. Senza di Lui il fallimento umano è totale.

Sentire il primato dell'evangelizzazione, per cui dobbiamo mettere a servizio dell'evangelizzazione quello che siamo.

L'evangelizzazione non è un'opera da fare quando abbiamo tempo, quando abbiamo gli elementi giusti, ma è la ragione di vita. Quando uno ha una professione, un mestiere, non per questo cessa l'evangelizzazione. L'evangelizzazione la si fa lavorando, nella professione.

Il cristiano, teso al Regno di Dio, è un inviato, un messaggero, cioè un apostolo.

Dobbiamo sentire che la vita cristiana senza l'evangelizzazione è una cosa morta, non ha senso. "Guai a me se non avrò portato il Vangelo" (1 Cor 9, 16), dice Paolo e così anche noi.

Il primato dell'evangelizzazione è il primato della gloria del Padre, il primato di Cristo, di Dio, del bene delle anime e del mondo. La carità ai fratelli si chiama Vangelo. La sostanza della carità è portare il messaggio incredibile per mezzo della nostra vita, offerta per questo.

CODICE 78CLQ0134XN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 20/03/1978
OCCASIONE Omelia, Settimana Santa, Lunedì
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Il profumo di Cristo nella vita del diacono
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS