13/04/1981 - Omelia Lunedi Santo

Sant’Ilario d’Enza, 13/04/1981
Omelia, Lunedì Santo

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Is 42,1-7; Gv 12,1-11

“Gli fecero una cena”: è una festa attorno a Gesù, una festa che ha il suo punto focale nel gesto di Maria di Betania. Maria prende un olio profumato, vero nardo, assai prezioso, costava un patrimonio, e questo, che testimonia un amore forte e vigoroso, dà fastidio. Dà fastidio e Giuda interviene; Gesù difende: “Ha fatto bene”.

Vorrei che facessimo molta riflessione su questo, perché la sostanza del Cristianesimo è l’amore verso Gesù e l’amore verso Gesù non può conoscere esagerazioni. Quando un’anima si dà al Signore, si dà veramente al Signore, sono molti quelli che la criticano: tutti i mediocri, tutti gli ottusi, tutti coloro che sono troppo egoisti per capire le ragioni supreme dell’amore a Gesù. Sono molti, ma la legge è proprio questa: quando si è accolto Gesù, non si può stare a metà; l’amore non conosce indugi, non conosce limiti, si dona totalmente.

Noi vogliamo perciò richiamarci in questa Settimana Santa a questa legge dell’amore; ci vogliamo richiamare per misurare noi stessi, per veder se è vero amore quello che ci spinge o se è calcolo, se è interesse, se è condiscendenza, se insomma è qualsiasi altra cosa. Sono tanti i mimetismi sotto i quali il nostro egoismo tenta di nascondersi. L’amore vero compie quanto è nelle sue possibilità. Del resto fin dall’Antico Testamento, e Gesù lo sottolinea, era scritto: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutte le tue forze, con tutta la tua anima”. È totalità: Dio è l’assoluto, Dio è l’eterno, Dio è il principio di ogni essere, non si può amarlo solo un poco, se si ama bisogna amarlo con tutto il cuore e noi amiamo Gesù come nostro Dio, lo amiamo come nostro Redentore, lo amiamo come nostro fratello: come nostro Dio lo preghiamo e lo invochiamo; come nostro Redentore ci affidiamo alla Sua misericordia; come nostro fratello ci lasciamo condurre da Lui e sentiamo che è vero quello che leggevamo nella Prima lettura: “Io, il Signore, ti ho preso per mano”. Ti ho preso come si prende un bambino; lo si conduce perché si sa che la sua debolezza non può raggiungere gli obiettivi.

Ecco, affidarci all’Amore di Dio, volere costruire in questa Settimana Santa il vero, autentico amore. Amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze; tutto, tutto senza negargli nulla di quello che Lui giustamente domanda dalla nostra vita.

CODICE 81DCQ013
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 13/04/1981
OCCASIONE Omelia, Lunedì Santo
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI L’amore è totalità
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
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