Is 42,1-7; Gv 12,1-11
Se c’è un elemento che fortemente emerge in questo brano di vangelo è che Gesù gradisce le delicatezze. Gesù le gradisce perché gradisce l’amore. E Maria è lodata da Gesù. Ha adempiuto verso di Lui un gesto di riconoscenza e di amabilità. Purtroppo noi stentiamo ad essere gli amici del Signore, perché manchiamo alle regole fondamentali dell’amicizia: l’amicizia vera è uno scambio di confidenza, di amore e di aiuto. Noi siamo molto chiusi nel nostro egoismo. Non vogliamo essere gli amici del Signore, piuttosto vogliamo essere serviti dal Signore. e non diciamo: “Signore, io voglio fare la tua volontà”, ma piuttosto: “O Dio, metti la tua onnipotenza a fare andare le cose come le voglio io”. Allora per il nostro egoismo l’amicizia è ferma. Ed è giusto allora guardare a quell’esempio unico, a quella magnificenza di amore che la Madonna ha dimostrato a Gesù. Come l’ha saputo capire, come l’ha saputo rispettare e adorare come suo Dio, come ha saputo tessere con suo Figlio un amore veramente esemplare e totale. Entrando nella Settimana Santa noi abbiamo bisogno di pensare alla Madonna, di pensare a Lei e di proporcela come un grande modello, perché cosa vuol dire Settimana Santa se non arrivare a capire di più Gesù, a capire quanto amore ha espresso attraverso le sue sofferenze, quanta tenerezza ci ha usato? La Madonna ci deve introdurre in questa amicizia con il Signore, in questo che la liturgia chiama con un nome venuto dal latino: commercio, che vuol dire uno scambio. Il Signore vuole scambiare con noi l’amore e la tenerezza, vuole farci partecipi dei segreti suoi, vuole aiutarci ed essere aiutato nella salvezza del mondo. Ecco, la devozione cristiana giustamente ha sempre ricorso alla Madonna, ha sempre insistito presso di Lei. Ecco, stiamole vicino. Stimiamole molto vicino. Cerchiamo che ci prenda per mano perché questi giorni siano grandi giorni di meditazione, grande introduzione nell’amore di Gesù. Ecco, se noi facciamo così, noi realizzeremo, se non facciamo così passano questi giorni rapidamente e non ci resta nulla, proprio nulla, se non una responsabilità di più.
CODICE | 79D8Q0134XN |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 09/04/1979 |
OCCASIONE | Omelia, Lunedì Santo |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI |
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