Dn 13,1-9. 15-17. 19-30. 33-62; Gv 8,1-11
Siamo invitati questa sera a meditare sulla purezza, sulla castità. Quando Gesù sottolineò la purezza del cuore, sottolineò come, nel dominio di noi stessi, troviamo la nostra vera personalità, perché l’impurità essenzialmente è schiavitù, schiavitù dell’istinto incontrollato e sfrenato. La pornografia è una delle forme più evidenti di schiavitù, di una propagata schiavitù, di un invito a non controllarsi, a fare vincere in noi quello che è irrazionale. È una forma che porta alla violenza, che porta a tutte le deformazioni che poi dobbiamo piangere nella società.
Lo sforzarci perciò di raggiungere la purezza, è sforzarci ad essere uomini nel senso pieno della parola, quando tutto in noi deve essere guidato dalla nostra intelligenza e dalla nostra volontà, quando tutto in noi deve essere guidato dalla fede. Chi ama la purezza ama la propria dignità, ama la propria dignità umana e la propria dignità cristiana. Attentare alla purezza è attentare allora a qualcosa di molto grande nell’uomo, di molto apprezzato, è attentare a quella che dovrebbe essere la linea serena e bella, la guida alla propria sessualità perché diventi strumento della legge di Dio, strumento dell’amore e del bene degli altri.
Dobbiamo amare la purezza. Gesù ci chiama a considerare come noi con il Battesimo siamo diventati membra del suo Corpo, che la profanazione fatta alle membra di un corpo, toccano tutto il corpo. Le membra di un cristiano sono le membra di Cristo. Quando si profana una parte del corpo, si profana il capo, perché dal capo dipende tutto. Particolarmente questo vale nell’ordine del Corpo Mistico: noi abbiamo la vita stessa da Cristo, noi siamo continuamente uniti a Lui e alimentati da Lui. Non possiamo sconsacrare né la nostra mente né il nostro cuore, né il nostro corpo, che deve essere allineato con i desideri dell’anima, deve essere posto a servizio del bene e della grazia di Dio.
Noi dobbiamo pregare molto, perché la purezza deve essere una delle forme più vive di testimonianza della nostra fede al mondo. Dobbiamo pregare per la nostra purezza, perché sappia essere sempre forte di fronte a tutte le tentazioni. C’è una colossale guerra contro la purezza. Il demonio ha suscitato molte forme di pornografia che inquinano tutto, tutto, per cui non possiamo accostarci a qualsiasi mezzo di comunicazione sociale, senza correre un pericolo. Occorre santità di pensiero, occorre santità di gusto, occorre la santità delle scelte, occorre quella linea dura e inflessibile di fronte a tutte le insinuazioni. È puro chi è prudente. Certamente chi non è prudente presto o tardi diventerà impuro.
Noi dobbiamo temere quella debolezza, che ci ha dato il peccato originale e ci ha accresciuto il nostro peccato personale. Noi dobbiamo essere estremamente guardinghi e, pur non accentuando quella che possa essere la paura del male, dobbiamo essere molto guardinghi, molto circospetti, perché solo così si ottiene di possedere il Signore e di vivere in Lui e con Lui, perché il puro porta Dio secondo le parole della Scrittura: “Glorificate e portate Dio nel vostro corpo”.
“Portate Dio”. Il mondo ha bisogno di Dio. Voi Lo porterete nella stessa maniera con la quale siete puri. Voi Lo porterete e salverete così dalla violenza della passione tante anime.
“Portate Dio nel vostro corpo”, portatelo nelle vostre parole, portatelo in tutti i vostri costumi.
CODICE | 78CCQ01344N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 13/03/1978 |
OCCASIONE | Omelia, Lunedì V Settimana Tempo Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Purezza |
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