28/03/1977 - Omelia Lunedi V Quar

Sant’Ilario d’Enza, 28/03/1977
Omelia, Lunedì V Settimana Tempo Quaresima

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Dn 13,1-9. 15-17. 19-30. 33-62; Gv 8,1-11

“Io sono la luce del mondo”, dice il Signore. Dobbiamo non fermarci a un paragone, ma approfondire la rivelazione che ci comunica Gesù. Cos’è la luce? La luce ci permette di vedere. La luce permette i nostri movimenti e tutto il nostro lavoro. La luce è gioia, la luce è una ricchezza incalcolabile. La più grande disgrazia è perdere la possibilità di comunicare con la luce. I ciechi hanno una grande infelicità. Così succede per chi non ha Gesù: è un cieco. Non vede, mentre chi ha Gesù può realizzare la sua vita, può mettere forza nella sua vita, può compiere il suo lavoro. Chi ha Gesù ha tutto. In Lui si risolvono tutti i problemi, tutti i problemi individuali e sociali. In Lui si risolve ogni angoscia perché, quando si possiede Gesù, si possiede la gioia talmente grande che non può essere intaccata da nessuna disgrazia, neanche dalla morte. Chi crede fortemente non ha paura della morte, non la teme, perché sa che la morte non è che l’introduzione a una vita assolutamente più bella e assolutamente più completa. Quindi quando si ha Gesù si ha tutto. È per questo che noi siamo molto riconoscenti alla Madonna, perché Lei ci ha dato Gesù. Col suo sì ci ha permesso di avere Gesù. E nell’ordine della provvidenza resta ancora Lei quella che ci comunica Gesù. La chiamiamo l’Aurora del Sole di giustizia, e rettamente, perché, quando in un’anima entra una vera devozione alla Madonna, entra tutta la luce di Gesù. Entra tutta la meravigliosa forza che ci viene dal Signore. La Madonna giustamente è ancora chiamata la Porta del cielo. È una porta che introduce in quel cielo che non conosce nessun tramonto, quel cielo purissimo che è il Signore. Ecco perché noi dobbiamo cercare Gesù, ma lo dobbiamo cercare dove è. E il Signore si fa trovare nel Cuore di Maria. E il Signore si fa trovare per tutte le anime, dove è sua Madre. Ecco perché tutte le grazie le fa passare da Lei. Dove sono i luoghi delle grazie? Non sono forse i santuari di Maria? Dove udiamo che avvengono più miracoli se non nei santuari della Madonna? Il Signore ha disposto così perché ha disposto che noi andiamo a Lui per mezzo di Maria. Il problema che ci pone il brano di Vangelo è proprio questo. I Giudei, nonostante vedessero i prodigi di Gesù, non credevano. È il problema che è sempre attuale. Perché non si arriva a Gesù? Non si arriva a Gesù perché non si è retti. E la prima rettitudine è riconoscere la provvidenza con la quale Lui è venuto a noi. Il Signore ha disposto che venisse a noi per mezzo della Madonna ed è per mezzo della Madonna che noi arriviamo alla cognizione vera. Abbiamo visto nella prima lettura Susanna che ottiene un miracolo per salvare la sua innocenza, per salvare la sua vita, la sua dignità. Ecco, noi lo sappiamo, la provvidenza di Dio veglia su di noi. La provvidenza di Dio è infinitamente potente e misericordiosa. Noi dobbiamo entrare in questa provvidenza. Ecco abbiamo cominciato il Tempo di Passione. Come possiamo aderire strettamente a Gesù? Come possiamo leggere il Crocefisso e i dolori del Signore? Facciamoci accompagnare, facciamoci introdurre dalla Vergine Santa. Lei ci guiderà mirabilmente.

CODICE 77CTQ013
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 28/03/1977
OCCASIONE Omelia, Lunedì V Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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