At 19, 1-8; Gv 16, 29-33
“Io non sono solo, perché il Padre è con me” (cfr. Gv 16, 32).
Così ha detto Gesù e così possiamo ripetere noi. Questa Novena della Pentecoste ci deve insegnare con quale spirito di amore noi dobbiamo arricchire tutta la nostra vita di fede. Arricchirci con l’amore, perché l’amore viene da Dio ed è la ricchezza di Dio. E l’amore viene a noi: è il suo Spirito, che ci trasforma e ci dà un potere meraviglioso, di trasformare tutta la nostra vita nell’amore a Dio, cioè nel rendere la nostra vita tutta possesso dello Spirito Santo, perchè non di un amore qualsiasi noi parliamo, ma dell’Amore cui partecipiamo per grazia: l’amore dello Spirito Santo. Noi dobbiamo imparare cos’è quest’amore e come debba essere da noi continuamente cercato, continuamente visto come la nostra meta, come la nostra autentica grazia che ci rende grandi.
Se è l’amore di Dio, l’amore che ci fa partecipare dello Spirito Santo, comprendiamo subito come sia soprannaturale, come ci venga quale dono, quale partecipazione alla vita stessa di Dio, come in realtà costituisca la nostra vita a somiglianza di quella di Gesù. “Esultò nello Spirito Santo”, dice a un certo momento il Vangelo (cfr. Lc 10, 21). Gesù esulta nello Spirito Santo. La sua vita è stata la gioia nell’Amore, la gioia di essere condotto dallo Spirito e di amare così il Padre suo.
E allora a questo amore noi siamo chiamati a partecipare. E’ di questo amore che dobbiamo fare la nostra gioia. E’ di questo amore che dobbiamo fare il vero motivo della nostra vittoria. L’amore di Dio è la forza più grande che noi possediamo. L’amore di Dio ci deve far vincere tutte le difficoltà, farci aderire alla volontà del Padre con tutta la nostra disponibilità. Deve essere dunque un amore forte, deve essere allora un amore sincero, deve essere un amore totale, deve essere un amore che sa superare i sacrifici, deve essere un amore che ci investe, di modo che non ci sia nessuna nostra preghiera, nessun movimento del nostro cuore che non sia ispirato, diretto, guidato da questo Amore.
E perciò guardiamo se nel nostro cuore invece ci sono degli amori, che contrastano e non possono essere assorbiti dall’unico amore di Dio, per esempio l’amore egoista a noi stessi, l’amore d’interesse, l’amore che non vuole la vera volontà di Dio, ma vuole solo quello che la mente, del resto piccola e angusta, capisce. Guardiamo di purificare il nostro cuore, perché ci sia quell’unico amore e l’occupi tutto, l’occupi pienamente e sia veramente la nostra grande ricchezza, la ricchezza che Gesù ci ha promesso quando ha detto: “Ecco, io vi manderò lo Spirito Santo” (cfr. Gv 15, 26).
CODICE | 79ETN01366N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 28/05/1979 |
OCCASIONE | Omelia, Lunedì VII settimana Tempo Pasqua - Novena di Pentecoste - IV giorno |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | L’amore di Dio |
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