04/06/1984 - Omelia Lunedi VII Pasqua Nov Pent 4

At 19, 1-8; Gv 16, 29-33.

Lo Spirito Santo è il vero nostro Maestro. È Lui che ci insegna le cose da stimare e le cose da amare. Nella nostra condizione umana abbiamo sempre molta confusione e, troppe volte, siamo portati a invertire i valori e ad amare disordinatamente, ad amare senza un giusto criterio.

Lo Spirito Santo è nell’anima nostra, è l’Ospite. E lo Spirito Santo non è un ospite inattivo, un ospite silenzioso: illumina la nostra mente, inclina la nostra volontà; cioè ci insegna ad amare Dio e tutto quello che dice riferimento a Dio e alla sua gloria. Ci dona abbondantemente e il dono della Pietà è proprio indirizzato a questa nostra educazione soprannaturale.

Abbiamo bisogno profondamente di un’azione di educazione, dobbiamo imparare quanto dobbiamo amare il nostro Padre celeste, come dobbiamo comportarci da figli adottivi, come deve essere la nostra relazione col Padre e quali devono essere i nostri ascolti e i nostri colloqui. Ci insegna, cioè, lo Spirito Santo a pregare, ci insegna ad apprezzare e a gustare la preghiera, a preferire a tante cose il tempo della preghiera, ad essere gelosi del tempo della preghiera. Molte volte purtroppo siamo portati ad occuparci sbagliatamene di cose che ci fan perdere tanto tempo. Siamo portati alla dissipazione, alla durezza del cuore. Lasciati a noi stessi, non realizziamo.

Ecco perché dobbiamo chiedere con molta insistenza e con molta forza il dono della Pietà, dobbiamo chiederlo ed essere ben disposti e ben docili. Dobbiamo chiederlo nell’intercessione della Beata Vergine Maria, così mirabile nella sua condotta e nella sua preghiera.

Per l’intercessione della Beata Vergine scenda in noi questo gusto soprannaturale, questa attitudine a comportarci da figli di Dio, a saper parlare e a saper ascoltare. È un dono di incredibile ricchezza.