14/06/1976 - Omelia Lunedi XI Ord 40 ore

1 Re 21, 1-16; Mt 5, 38-42

“Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò”, dice il Signore (Mt 11, 28-29). L’immagine dell

’Eucaristia come di una sorgente è un’immagine abituale e forse ci sfugge il suo profondo significato. L’Eucaristia è sorgente proprio perché nell’Eucaristia c’è lo stesso nostro Redentore e Salvatore, è lui, lui, diciamo, in corpo, sangue, anima e divinità, c’è tutto nell’Eucaristia. È per questo che sempre noi dobbiamo riconsiderare il grande miracolo che avviene in tutte le Messe, il miracolo che ci richiama alla prima delle opere di Dio, perché nessun altro miracolo è paragonabile. Anche i miracoli che suscitano di più l’ammirazione, guardate per esempio la risurrezione di un morto, sono niente in confronto di quel miracolo che un po’ di pane, che un goccio di vino diventino il nostro Dio, realizzino la presenza mirabile di Cristo, lui, proprio lui. L’Eucaristia non è un ricordo, l’Eucaristia non è una ripresentazione, l’Eucaristia è veramente Gesù nostro, ecco perché l’onnipotenza di Dio, a nostro vedere, è tutta impegnata in questo miracolo, è tutta impegnata. E perché tanto miracolo? Perché dall’Eucaristia venga la vita a tutta la Chiesa, quella vita che Gesù ci ha meritato nel suo Mistero Pasquale viene come distribuita attraverso l’Eucaristia, viene comunicata ad ogni anima. Dobbiamo avere molta ammirazione di questo miracolo, dobbiamo avere molta riconoscenza, dobbiamo comprendere sempre di più le grandi opere di Dio. Dio ha fatto un’opera così meravigliosa, ma per chi? Per noi poveri peccatori, per noi che ne facciamo così poco conto, per noi che trattiamo con tanta indifferenza il Signore, per noi che forse facciamo male anche la Comunione, per noi questa sorgente meravigliosa che è per la santità, che è per il fiorire dell’amore di Dio e del prossimo. In questa Messa è sottolineato l’amore del prossimo, è sottolineato questo amore che, sempre grande, Gesù ha portato alla sua vetta. Dio ha sempre voluto che gli uomini si volessero bene, ha castigato sempre gli atti di crudeltà e di cattiveria, ma Gesù ha portato il suo esempio e continua il suo esempio proprio nell’essere lui sorgente di amore nell’Eucaristia. “Occhio per occhio”, “Tu porgi la guancia destra”. Guardate come Gesù nell’Eucaristia porge la guancia a tutti gli oltraggi, a tutte le cattiverie e continua pazientemente la sua presenza, la continua nella freschezza grande del suo amore e del suo dono. Quanto è buono il Signore nell’Eucaristia! Proponiamoci allora, e proponiamocelo con molta forza, di capire il miracolo eucaristico, capire l’onnipotenza di Dio messa a nostro servizio, capire come dall’Eucaristia viene la sorgente di vita per tutte le nostre anime e per tutta la Chiesa. Indifferenti per noi, purtroppo lo siamo ancora per gli altri, dall’Eucaristia potremmo prendere tante grazie per tutta la Chiesa e per tutti gli uomini! Il Signore ci porge le mani e quelle mani sono colme di grazie, ma non arrivano fino a noi perché noi non le vogliamo, perché siamo troppo freddi, troppo indifferenti, troppo pieni del nostro egoismo. Ecco allora il primo nostro proposito: l’onnipotenza di Dio è per me, se io lo voglio; ebbene lo voglio e lo voglio con tutto il cuore.