Nm 11, 4-15; Mt 14, 22-36
Questo vangelo di san Matteo vuole essere un invito alla confidenza. È san Pietro che cammina sulle acque e poi ha paura, ha paura e comincia ad affondare.
Il Signore Gesù ha tanta misericordia per noi, perché siamo sempre anche noi lì lì per affondare, perché calcoliamo su di noi, viviamo delle nostre certezze che, constatiamo tutti i giorni, sono bugie, sono tali che invece di assicurarci ci sgomentano.
Dobbiamo essere ben attenti a non contare su di noi, a non illuderci su di noi, perché abbiamo una fragilità nativa e abbiamo una fragilità acquisita attraverso i nostri peccati.
È proprio così: siamo molto fragili. Ecco perché dobbiamo fuggire le occasioni, ecco perché dobbiamo perseverare nella preghiera, ecco perché dobbiamo insistere con molta generosità nello sforzo nostro di salita. Il Signore è infinita misericordia, sa bene di che terra siamo fatti e allora abbiamo bisogno di essere completamente a disposizione del Signore, perché Lui ci dia le idee, Lui ci dia la spinta, Lui ci dia il fervore, Lui ci dia l’amore.
L’amore non si inventa: l’amore viene da Lui, il vero amore che salva.
Dobbiamo invocare generosamente, fervidamente questo dono perché sia forte e grande, perché realizziamo con umiltà e con perseveranza.
Riconosciamo davanti al Signore la nostra debolezza e fragilità, ma alziamo la voce come l’ha alzata Pietro e saremo vincitori.
CODICE | 87H2O0533HN |
LUOGO E DATA | Saint Nicolas, 03/08/1987 |
OCCASIONE | Omelia, Lunedì XVIII settimana Tempo Ordinario |
DESTINATARIO | Campeggio estivo ragazze |
ORIGINE | |
ARGOMENTI |
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