09/11/1981 - Omelia Lunedi XXXII Ord Funerale

Sant'Ilario d'Enza, 09/11/1981
Omelia, Lunedì XXXII settimana Tempo Ordinario - Funerale

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Gv 17, 20-26.

La vita ha un senso. Il senso della vita viene significato dalla morte, perché la morte non è che la chiusura di una esistenza, del perché di una esistenza.

Le parole del Signore non lasciano dubbio: il Signore ci ha chiamato con Lui e ci ha detto che la nostra stanza, la nostra stanza dell’eternità non è nel sepolcro, è in Lui, è nella sua stessa gloria, nella sua stessa gioia.

“Credete in me” (Gv 11, 26; 14, 11), ecco quello che Lui ha detto: “Credete in me”. E il nostro defunto ha creduto, si è affidato, ha avuto la speranza e ha posto e ha chiesto la preghiera. Il nostro defunto ha illuminato così di uno splendore di fede il suo terribile dolore, la sua lancinante sofferenza che si è prolungata per un tempo così lungo e terribile. Ha creduto, si è messo nelle mani di Dio. E questo è una cosa così grande e così forte che veramente riempie il cuore della più soave, sentita speranza. “Io voglio che dove sono io, siano con me, anche loro, tutti quelli che hanno creduto” (Gv 17, 24).

Oh sì! La vita presente è momento, è passaggio. La vita presente per alcuni diventa illusione, per alcuni diventa solo una chimera; per chi crede, la vita presente è un seme che si butta nella terra, un seme che, nell’onnipotenza di Dio, produce il frutto.

Io vorrei presentare così la partecipazione di tutti alla famiglia; presentarla così, perché non sono le nostre parole: è la Parola di Dio, è la promessa di Dio, è la certezza che dà Colui che ha in mano il mondo e il tempo, il Signore Gesù.

E tutti noi così, pregando per la sua anima, sentiamo una viva fraternità, un senso profondo della nostra solidarietà. Siamo uniti, perché siamo in Cristo. Vogliamo essere, di fronte alla morte, nella riflessione di diventare migliori, perché per tutti c’è la chiamata, per tutti c’è allora la preparazione, per tutti c’è allora quel cammino che si deve percorrere giorno per giorno, ma che ha un senso, che ha un preciso significato solo nella promessa di Dio.

Passa il tempo, resta l’eternità; passa il dolore, ognuno deve preparare la gioia.

Noi, riuniti, preghiamo, perché sia immerso nella gioia di Dio e i famigliari lo sentano sempre vivo, presente, responsabile nella sua preghiera davanti all’Altissimo.

CODICE 81M8O0133VF
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 09/11/1981
OCCASIONE Omelia, Lunedì XXXII settimana Tempo Ordinario - Funerale
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La morte: rivelazione del senso della vita presente – La fede in Cristo
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