01/01/1977 - Omelia Maria Madre di Dio

Sant'Ilario d'Enza, 01/01/1977
Omelia, Sabato Solennità Maria Santissima Madre di Dio

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Nm 6,22-27; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21

Tre circostanze rendono questa festa particolarmente ricca e significativa.

La prima. E’ l’ottava di Natale, il mistero della nascita ci fa portare lo sguardo su Gesù Bambino e la festa di oggi ci dice che non possiamo accoglierlo come Salvatore e sentire profondamente il suo mistero, se non uniti a Maria, perché Maria ci fa conoscere e ci dona Gesù.

La seconda circostanza. E’ il primo giorno dell’anno civile e noi ricordiamo che Maria si è posta nel cuore stesso della storia della salvezza. Il tempo è prezioso, è salvezza, se è sotto il suo sorriso benedicente e ben augurante, se è nel suo cuore di Madre.

La terza circostanza. Il Papa ha voluto chiamarlo anche quest’anno “giorno della pace”, sul tema: “Se vuoi la pace, difendi la vita”. E Maria non è lontana dal problema della pace, anzi, da lei è nato colui che la Scrittura dice: “La nostra pace” (cfr. Ef 2, 14), colui che rompe il muro di divisione, non solo tra gli Ebrei e i pagani, ma fra tutti gli uomini. Maria è la Regina della pace.

Vorrei che meditassimo profondamente il ruolo che la Madonna ha nella salvezza. Avete sentito dal testo del Vangelo: gli altri hanno intravisto il mistero, Maria l’ha profondamente vissuto: “Serbava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2, 19). Maria è al centro di tutta la salvezza. Avete sentito ancora: lei dà il nome a Gesù, Ye-ho-shua nell’ebraico vuol dire “Dio è la salvezza”. Dio è la salvezza per tutti gli uomini e tutti gli uomini non possono salvarsi che in lui. Gesù Salvatore vuol dire che l’uomo non solo non può avere una buona vita spirituale, ma l’uomo non può nemmeno essere buono, realizzare i tratti autentici della sua umanità se non attraverso Gesù, se non con Gesù, se non prendendo da lui quella forza, che valga a superare tutte le forme oziose dell’egoismo, tutte le forme che rendono l’uomo non nella sua dignità di figlio di Dio, ma l’avvicinano agli animali.

Maria con la sua maternità ha dato la salvezza, perché ha così presentato Gesù come dono di Dio, dono di Dio che bisogna accettare e bisogna vivere, dono di Dio che ogni uomo deve far proprio, dono di Dio salvezza, che unisce gli uomini tra di loro, li affratella, fa superare ogni difficoltà, ogni forma di divisione, ogni forma di rivincita.

Tutti gli uomini fratelli: ecco la pace, ecco la pace e, se nella Madonna la maternità assurge a qualcosa di sublime e di emblematico, ogni madre ha ugualmente in sé il dono di Dio, ogni madre deve dare questo dono di Dio, deve comunicarlo. Ma ci può essere pace, se non c’è pace tra madre e figlio? Ma ci può essere pace, se la madre uccide il figlio, se la madre uccide il figlio tanto più debole, quando ancora non ha visto la luce?

Ecco perché dichiarare l’aborto lecito, addirittura necessario, è un atto di dichiarazione di guerra, di vera guerra. Non ci può essere pace, se non si difende la vita, se non si ama la vita in tutte le sue espressioni, se non si rispetta la vita come un dono sacro, se della vita non si fa il grande dono da donare a Dio, che per primo è fonte di vita, da donare a tutti gli uomini.

Ecco perché dobbiamo dire che in tutti i giorni, ma soprattutto in questo giorno della solennità di Maria Santissima Madre di Dio, noi riaffermiamo la sacralità della vita, la grandezza della vita; noi affermiamo che ledere la vita è ledere tutta la pace, che Gesù è venuto a portare tra gli uomini. Non ci può essere pace nelle esplosioni di egoismo, non ci può essere pace, perché la maternità è sempre dono, dono per l’umanità, non dono semplicemente per se stessi, non oggetto delle proprie uniche considerazioni. La vita dev’essere difesa in tutte le sue espressioni e le sue espressioni fondamentali, che rendono veramente grande la maternità, la rendono sommamente degna d’onore.

Preghiamo dunque la Madonna, che voglia difendere il nostro popolo, che voglia impedire le profanazioni e le forme più dure, che noi purtroppo ormai ci abituiamo a considerare come normali.

Voglia difendere, voglia benedire, voglia aiutare (…).

CODICE 77A0O01320N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 01/01/1977
OCCASIONE Omelia, Sabato Solennità Maria Santissima Madre di Dio
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La vita, la pace
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