Nm 6, 22-27; Gal 4, 4-7; Lc 2, 16-21
OMELIA ORE 6, 30
Dobbiamo benedire il Signore, cominciando il nuovo anno nel nome della Beata Vergine, onorandola e invocandola nella sua più alta prerogativa, di essere Madre di Dio.
La maternità divina della Madonna è per noi un onore ed è per noi una sicurezza. E’ un onore, perché vi è una creatura della nostra umanità che ha questo rapporto unico con Dio, singolare, ineffabile, meraviglioso. Ed è una sicurezza, perché la Madre di Dio è ancora Madre nostra e se nostra Madre è così potente davanti a Dio. Quanto possiamo ottenere! Come dobbiamo guardare con serenità al nostro futuro! La confidenza nell’intercessione della Madonna fa parte di una logica cristiana, che è tutt’altro che il sentimentalismo, è una logica infatti perché, quando il Signore ci ha donato Maria, ha voluto che tutto passasse per le mani di Maria. Ci ha dato Maria e, attraverso il suo consenso, ci ha dato Gesù. In Gesù si incentra tutta la salvezza: è lui che redime l’uomo, che restaura l’uomo in tutti i suoi valori, in tutte le sue posizioni, in tutto.
Sia perciò l’inizio di questo anno prima di tutto un motivo di fede, che ci spinge all’invocazione, un motivo di fede che riflettiamo bene. Questo tempo, che il Signore ci dona, ce lo dona nella salvezza e ce lo dona per la salvezza, cioè il nostro tempo, il tempo dei cristiani, è tempo di grazia. Nessun istante del nostro tempo è senza grazia, perché il Signore ce l’ha meritata sovrabbondante, ed è un tempo per la salvezza, perché in ogni istante del nostro tempo noi possiamo fare qualche cosa di bene per l’eternità, ogni istante di tempo può essere trasformato da noi in un merito per tutti i secoli, in un merito prezioso che non perderemo mai. Perciò noi dobbiamo accogliere il tempo, così, come dono di Dio per la nostra santificazione.
E’ ancora un motivo di amore, che ci deve muovere nel cominciare bene, nel proseguire bene. Noi sappiamo che la nostra posizione non è solo di salvati, ma anche di coloro che sono incaricati di salvare e hanno ricevuto questo incarico nel Battesimo, lo hanno confermato nella Cresima. Ogni volta che si riceve la Parola di Dio, si riceve una nuova spinta.
Noi dobbiamo collaborare all’opera della redenzione e questa è un’opera di amore e questa è un’opera di carità. Oggi, per volontà del Papa, si fa una giornata della pace. Ecco, la pace vera è la pace che discende da Cristo e noi cristiani allora siamo i più adatti per la pace, siamo coloro che devono veramente intercedere e lavorare, perché nel mondo venga questa pace, che non è solo la pace delle armi, ma è la pace delle famiglie, la pace delle coscienze, la pace che ogni uomo deve avere in se stesso.
Perciò proponiamoci questa nostra generosa, piena collaborazione. Che sia questo inizio del nuovo anno l’inizio ricco di volontà di bene, volontà di bene per noi, volontà di bene per tutti, sempre così confidati nell’ausilio della Madonna. Restiamo perciò impegnati, impegnati proprio ricordando con quale prezioso sangue siamo stati riscattati dal male.
Oggi ricordiamo come Gesù, otto giorni dopo la nascita, ha sparso il primo suo sangue, lo ha sparso perché gli uomini abbiamo una dignità, una grandezza, un’eternità.
Richiamiamoci sempre questi motivi profondi di fede e in questo poniamo il nostro augurio a tutti.
OMELIA ORE 11, 00
Per un cristiano il tempo è sempre tempo di salvezza, perché il tempo è dato da Dio perché ogni uomo si salvi, la comunità degli uomini si salvi.
Ecco perché si apre l’anno nella grande festa di Maria, che è Madre di Dio e ancora Madre nostra.
La Madonna è sempre il paradigma di una Chiesa, che vuole essere in ogni anno, sempre di più nel crescere della storia, vuole essere segno della presenza di Cristo, richiamo a quei valori di umanità e di pace che costituiscono l’essenziale nella salvezza dell’uomo.
La Madonna, alla quale noi ci richiamiamo continuamente perché è lei che ci ha dato Cristo Signore, la Madonna ci insegna il modo di operare, il modo di credere, il modo di amare. E in fondo tutto si riduce qui, perché il nostro operare deve progredire dalla fede e dall’amore.
Non è forse così che ogni errore viene da una carenza di fede e da una carenza di amore?
Non è forse vero che l’uomo commette peccato nella dimensione stessa dell’esplosione del suo egoismo? L’uomo pecca perché si rinchiude in se stesso e preferisce le sue voglie, i suoi capricci, le sue pretese ai valori veri, presentati da Dio e presentati nell’uomo e nell’umanità.
Non è forse vero, che l’uomo pecca e conduce gli altri uomini a peccare sempre in una tensione di interessi materiali e di egoismi?
Non è forse l’egoismo, che domina troppe volte le relazioni tra gli uomini di uno stesso Paese, tra gli uomini di diversi Paesi?
Il Santo Padre ha dedicato ancora quest’anno questa giornata al problema della pace, a pregare per la pace, ad operare ognuno per la pace. La pace del mondo viene anche da te, viene da noi se noi ci miglioriamo, se noi prendiamo sempre di più la strada del Vangelo, se noi prendiamo come metro non le opinioni fallaci degli uomini, ma prendiamo come metro la Parola vera del Signore, quella Parola che in molti modi Dio ci ha comunicato per mezzo dei profeti, ma soprattutto ci ha comunicato per mezzo del Figlio suo Gesù.
Ecco perché noi vogliamo andare a Cristo come all’unica salvezza.
Ci proponiamo quest’anno di esser migliori con una profonda riflessione, con una profonda decisione, di essere migliori. Se ognuno di noi migliora anche in poco, il cumulo di bene diventa tanto più grande e il bene ha una potenza più grande del male, perché il bene viene da Dio e viene dalla sua sapienza e dalla sua onnipotenza. Migliorare noi stessi, così, nelle nostre relazioni familiari e sociali, migliorare noi stessi, volerci più bene, comprenderci di più.
Ecco perché noi invochiamo la Madonna esempio di fede, esempio vero di amore: ha dato Gesù, ha dato se stessa, ha partecipato al sacrificio di Gesù fino alla sua morte in croce, è stata una sola cosa con il Signore. Noi andiamo dalla Madonna come alla strada giusta, per richiamarci ai valori più grandi. Andiamo dalla Madonna. Ed è qui che si innesta la nostra iniziativa di quest’anno, che nella nostra Parrocchia vogliamo chiamare “mariano”, cioè “di Maria”: quel “di” è possessivo, un anno suo. L’anno della Beata Vergine vuol dire l’anno in cui noi la preghiamo di più, perché possa realizzare quella salvezza che lei ci ha indicato, ci ha indicato nelle sue grandi azioni registrate dal Vangelo, ce l’ ha indicato anche nelle sue apparizioni come a Fatima. Ecco perché la sua immagine vogliamo che percorra le nostre famiglie, percorra i nostri ambienti familiari, perché dove è lei è la grazia, dove è lei è la benedizione di Dio, dove è lei è una potenza di amore che si sprigiona.
Ricorriamo alla Madonna, vogliamole bene e in lei andiamo a Gesù per la salvezza nostra, per la salvezza di tutto il mondo, per essere sempre più Chiesa, Chiesa che crede, Chiesa che ama e Chiesa perciò che opera concretamente in tutto.
CODICE | 76A0O01320N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 01/01/1976 |
OCCASIONE | Omelia, Solennità Maria Madre di Dio - Messa ore 6, 30 e 11 |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Maria onore e sicurezza nostri, Pace |
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