01/12/1987 - Omelia Martedi I Avv Nov Imm 3

Sant’ Ilario d’Enza, 01/12/1987
Omelia, Martedì I settimana di Avvento, Novena Immacolata – III giorno

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Is 11, 1-10; Lc 10, 21-24.

Il Signore ha detto: “Ti rendo lode, o Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai svelate ai piccoli”. Ecco la bellezza dell’anima della Madonna, è la bellezza di chi si è fatta piccola, umile, sottomessa e ha saputo restare così in una umiltà profonda, tutta la vita. Non ha preteso miracoli, non ha voluto dei segni portentosi; si è accontentata di servire il Signore così, giorno per giorno, nel suo dovere quotidiano. Ha ricevuto veramente la luce di Dio. La Rivelazione che cosa vuol dire? Una partecipazione della verità di Dio. È stata bella l’anima della Madonna per i doni, sia naturali che soprannaturali e, tra i doni soprannaturali, proprio la verità, la partecipazione alla Sapienza di Dio.

Noi cristiani abbiamo il dono inestimabile della fede, che dobbiamo sviluppare, che dobbiamo difendere, che dobbiamo rendere la fortezza della nostra esistenza, il dono della Parola di Dio, della compiacenza che Dio ha avuto, nel metterci a parte delle sue grandi verità. È su questa verità che Gesù ha agito, perché noi conosciamo il Padre per mezzo del Figlio e il Figlio ci ha insegnato ogni cosa necessaria a noi e ci ha dato questo deposito mirabile di Rivelazione, che noi dobbiamo comunicare agli altri. Tutto, quindi, deve essere per noi modo di crescita. Dobbiamo crescere nella fede, gustare la fede, approfondire la fede. Un cristiano di poca fede, davanti a Dio, vale molto poco e riuscirà molto poco. Un cristiano di grande fede ha tanto valore nei piani di Dio e Dio si servirà di lui, per fare delle opere magnifiche! “Se avrete fede come un granello di senape, potrete dire a questo monte: spostati, va’ in mare” (cfr Mt 17,20). Le cose mirabili di Dio, le conversioni e i doni della vera pace, ci sono venuti da uomini di grande fede. La bellezza del Cuore della Madonna era proprio nell’essere immersa in questa luce, in questa luce meravigliosa, in questa luce fortissima. Per prima Lei ha ricevuto 1 ‘annuncio, per prima Lei ha saputo della vita di Dio, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, per prima e con una profondità unica e magnifica. Allora, per crescere nella fede, tutto deve essere impiegato da noi per collaborare: il nostro dovere quotidiano, la nostra scuola, la nostra fraternità, il nostro impegno. Tutto nella fede, tutto per la fede, tutto in uno svolgersi magnifico di colloquio con Dio, perché Dio, rivelandoci le sue verità, vuole una risposta da noi. “Hai svelato queste cose ai piccoli”, ma i piccoli parlano, i piccoli non solo sanno ascoltare, sanno parlare. La nostra parola deve essere la nostra preghiera, deve essere il nostro ringraziamento, deve essere la nostra pratica, quotidiana generosità.

CODICE 87N0N01310N
LUOGO E DATA Sant’ Ilario d’Enza, 01/12/1987
OCCASIONE Omelia, Martedì I settimana di Avvento, Novena Immacolata – III giorno
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Il dono della fede e della Parola
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