02/12/1975 - Omelia Martedi I Avv Nov Imm 4

Sant' Ilario d'Enza, 02/12/1975
Omelia, Martedì I settimana Avvento, Novena Immacolata - IV giorno

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Is 11, 1-10; Lc 10, 21-24

In ogni Liturgia eucaristica noi preghiamo perché la Chiesa sia nella pace, noi invochiamo la pace, quella che ha promesso Gesù, e la auguriamo agli altri in un gesto di conciliazione.

La pace è la grande aspirazione dell’uomo, perché con la parola “pace” si indica la tranquillità del benessere, si indica l’equilibrio, la gioia, ma è evidente che nella società non ci può essere pace, se non c’è pace in ogni anima. Ecco perché sottolineiamo questo impegno: l’impegno che ognuno di noi sia nella pace di Dio, per potere ricevere pienamente ciò che il Signore ci concede e possiamo collaborare con gli altri e possiamo comunicare agli altri l’esperienza della nostra pace. Avete sentito il brano di Isaia, Isaia parla della Chiesa e sotto un velo di metafora parla della tranquillità, della soavità che c’è nella Chiesa, quando nella Chiesa regna Gesù, quando la Chiesa realizza in pienezza l’opera della sua missionarietà, quando la Chiesa, sacramento di salvezza, si comunica a tutti.

Questa pace è infranta, è rotta, e la storia si ripete dal paradiso terrestre in su: la pace si rompe col peccato, la gioia è buttata via dal peccato. Il peccato è essenzialmente infelicità, proprio perché il peccato va contro la sapienza di Dio ed è perciò stoltezza; proprio perché il peccato va contro l’ordine di Dio, diventa disordine, diventa anarchia, proprio perché il peccato straccia la legge di Dio, che lui ci ha dato per la nostra armonia, per la nostra felicità. Ecco, è in questo senso che va combattuto il peccato, il peccato è il grande nostro nemico, per il peccato è entrata nel mondo la morte. Non conosceremmo la morte, non conosceremmo il dolore, se non ci fosse stato il peccato. Noi dobbiamo rifiutare il peccato perciò come nemico della nostra pace e della pace universale. Dobbiamo rifiutare il peccato, riconoscendo l’infinita misericordia del Signore, quella misericordia per la quale, ad ogni anima che è pentita, si applicano i meriti meravigliosi della croce del Signore.

Sembra un gesto così semplice il confessarsi, in realtà in ogni Confessione avviene un miracolo della misericordia. Se il Signore non avesse sofferto così, se il Signore non fosse morto per noi, invano noi potremmo chiedere perdono dei nostri peccati, invano noi potremmo anche fare penitenza, sarebbero riparazioni assolutamente inadeguate. Ecco il grande merito della redenzione che dobbiamo cogliere, ecco il frutto prezioso della Confessione, che dobbiamo stimare tantissimo. Stimiamola molto la Confessione come l’incontro con la passione del Signore, con la misericordia del Signore. Stimiamola molto la Confessione, quando il Signore adopera la sua onnipotenza per cancellare la nostra colpa. Confessiamoci bene e confessiamoci spesso. Cerchiamo che la nostra anima s’incontri a un livello così profondo di amore, che sempre di più il peccato resti lontano. Il Signore nella Confessione non solo ci perdona, ma ci fa capire, ma ci aiuta. Ecco i piccoli, per i quali il Signore rende lode al Padre suo (Lc 10, 21-24), i piccoli, cioè coloro che diffidano di sé, coloro che sanno benissimo di avere un’unica strada, la strada della confidenza e dell’abbandono nel Signore.

La Madonna noi la chiamiamo Regina della pace proprio perché la chiamiamo “Rifugio dei peccatori”, proprio perché con Gesù ha posto la corredenzione, insieme a Gesù ha offerto e sofferto, insieme a Gesù ha provato un’immensità di dolore per i peccati. Ce li ricorda sempre i peccati la Madonna in lacrime, i messaggi della Madonna in lacrime. È la Madonna che ci ricorda come così è veramente lacrimabile la nostra vita; è così triste e pesante la nostra vita, è così brutta da muovere le lacrime anche al Paradiso, se il Paradiso potesse piangere. Perciò chiediamo alla Madonna, ecco, un coraggio più forte di superamento dei nostri peccati, chiediamo alla Madonna la grazia di poter entrare con molta gioia nel sacramento della Penitenza.

CODICE 75N1N01310N
LUOGO E DATA Sant' Ilario d'Enza, 02/12/1975
OCCASIONE Omelia, Martedì I settimana Avvento, Novena Immacolata - IV giorno
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI I Sacramenti, la Confessione
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