03/12/1974 - Omelia Martedi I Avv Nov Imm 5

Sant'Ilario d'Enza, 03/12/1974
Omelia, Martedì I settimana Tempo Avvento, Novena Immacolata - V giorno

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Is 11, 1-10; Lc 10, 21-24

In Maria noi vediamo una scelta meravigliosa di predilezione. “Nessuno sa chi è il Figlio” (cfr. Lc 10, 22), lei ha saputo chi è il Figlio, perché il Padre lo ha dato a lei; “Né chi è il Padre se non il Figlio” (cfr. Lc 10, 22) e Gesù ha portato la Madonna ad una relazione unica con la santissima Trinità. Maria ha avuto una comunione con la Trinità superiore a qualsiasi altra creatura, Maria ha avuto la comprensione dei misteri divini fin dove può arrivare un’intelligenza creata. Maria perciò è sempre stata chiamata, nella tradizione della Chiesa, come la tesoriera, cioè colei che possiede un tesoro unico, il tesoro di tutta la Provvidenza misericordiosa di Dio. La Madonna è stata chiamata la tesoriera, perché possiede una conoscenza meravigliosa della Trinità e possiede l’amore della stessa Trinità. E giustamente la Chiesa applica a lei le parole che sono stata dette nella Scrittura riguardo alla sapienza divina: “Chi ha fame venga a me” (cfr. Gv 6, 35), “Chi ha sete venga a me e beva” (cfr. Gv 7, 37), “Chi è piccolo venga, non tema” (cfr. Lc 12, 32).

Quando parliamo della corredenzione, quando diciamo che Gesù l’ha scelta come un aiuto, non perché il dono di Gesù non fosse sovrabbondante, ma perché lui vuole che, sull’esempio di Maria, tutti noi collaboriamo. E in particolare ha voluto Maria in questa collaborazione e l’ha posta come colei che dispensa, che dà, che comunica perché ha ricevuto per tutti. Se sono beati gli occhi dei discepoli perché hanno visto, se sono beate le orecchie perché hanno udito, che cosa dovremmo dire di Maria, quando lei ha visto quello che ha visto, quando lei ha udito la Parola di Dio, quando è stata in intima familiarità con Gesù per tutta la vita stessa di Gesù sulla terra?

La nostra ricchezza allora è Gesù, ma la nostra ricchezza è possibile se è la Madonna che è strada, è via per questa ricchezza di Gesù. Andare da Maria vuol dire dunque nutrire verso di lei una grandissima stima, dobbiamo vederla così come l’ha voluta il Signore. Un grandissimo affetto: dobbiamo amarla dopo Dio, dopo Gesù, più di tutto. Dobbiamo soprattutto dipendere da lei, farci aiutare da lei perché i tesori, che lei ha ricevuto da Gesù e che sono così grandi, possano almeno un poco passare a noi e attraverso noi a tutta la Chiesa, a tutti gli uomini che desiderano il Signore.

CODICE 74N2N01310N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 03/12/1974
OCCASIONE Omelia, Martedì I settimana Tempo Avvento, Novena Immacolata - V giorno
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Maria Corredentrice
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