01/03/1977 - Omelia Martedi I Quar

Sant’Ilario d’Enza, 01/03/1977
Omelia, Martedì I Settimana Tempo Quaresima

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Is 55,10-11; Mt 6,7-15

Imparare a pregare. Chi impara a pregare, chi sa pregare, sa vivere. Chi non sa pregare non sa vivere. La preghiera deve informare tutta la nostra vita. Deve essere come un lievito che penetra in tutta la nostra esistenza e nei singoli atti della nostra esistenza. Gesù si presenta a noi come modello di preghiera. Cosa ha fatto Gesù su questa terra? Gesù, soprattutto, ha pregato. Noi lo vediamo nel testo dei Vangeli come era assiduo, giorno e notte, alla preghiera. Ma, lo comprendiamo bene, il peccato era stato la rottura del dialogo tra Dio e l’uomo. Il peccato era stato il no all’amore del Signore. Ecco ciò che da noi chiede il Signore: chiede di capire come la preghiera su questa terra è stata per Gesù la continuazione del dialogo dell’eternità. E Gesù ci ha ottenuto l’ingresso al Padre, di poter essere ascoltati dal Padre. Gesù ci ha ottenuto di potere incontrarci con il Padre. Ci ha ottenuto che il dialogo interrotto potesse veramente continuare, che il dialogo fosse il colloquio tra il Padre e il figlio. È stata una grande grazia, è stata una meravigliosa cosa. “Voi pregate così: Padre nostro”. Ecco il miracolo che ha fatto il Signore: noi possiamo arrivare fino all’Infinito, a Dio, noi possiamo chiamarlo e sentirci figli, noi possiamo veramente interessarci delle cose sue perché Lui si interessi delle cose nostre. È grande la dignità di chi prega. È meravigliosa la ricchezza che acquista uno che prega. È la cosa più bella pregare. È la cosa più dolce e più confortevole. Bisogna che noi ci introduciamo nella vera preghiera insegnata da Gesù. Dobbiamo amarla molto la preghiera. Cosa fa Gesù tutto il giorno nell’Eucarestia? Prega. Cosa fa in cielo? Prega. La sua preghiera è salvezza per noi, è salvezza perché, solo unendoci alla preghiera di Gesù, possiamo veramente fare una preghiera degna. Amiamo dunque di pregare. Gioiamo della preghiera. Guai a noi se la sentiamo un peso! Guai a noi se con leggerezza la tralasciamo! Guai a noi se non cerchiamo di imparare a pregare bene e ci accontentiamo di una preghiera superficiale ed esterna! Gesù in tutta la sua vita ci ha dato l’esempio di preghiera, ma soprattutto nella sua Passione. Quanto ha pregato nelle ore di Passione!

Ecco, la preghiera è la gioia dei momenti più belli, è il sollievo dei momenti tristi. Impariamo, impariamo sempre di più, e impariamo a pregare bene, a pregare da figli con tutto il cuore.

CODICE 77C0Q01340N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 01/03/1977
OCCASIONE Omelia, Martedì I Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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