25/02/1986 - Omelia Martedi II Quar

Sant’Ilario d’Enza, 25/02/1986
Omelia, Martedì II Settimana Tempo Quaresima

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Is 1,10. 16-20; Mt 23,1-12

Il Signore ci prescrive l’umiltà perché l’umiltà è senso delle proporzioni, è amore alla verità. Chi è umile sa stare al suo posto. Sta al suo posto persuaso, perché l’umiltà è una convinzione. Sta al suo posto nè desidera un onore e una distinzione che non merita. Sa stare al suo posto e di conseguenza è un onesto perché,quando sogniamo una gloria che non ci spetta, non siamo onesti né verso Dio, né verso noi stessi, né verso il prossimo. I motivi dell’umiltà non sono delle ricerche contorte. È una constatazione, perché siamo creature e tutto quello che abbiamo è di Dio, è dono di Dio. È un dono che casomai abbiamo solo usato male, che casomai abbiamo sciupato in varie occasioni e in varie gradazioni. Siamo creature e abbiamo ricevuto da Dio dei doni di cui dobbiamo rendere conto. Dammi,è la parabola di Gesù, dammi conto della tua amministrazione. Ecco quindi che invece di inorgoglirci delle nostre qualità, gonfiarci delle nostre pretese posizioni, dobbiamo sentire quanto sarà duro il giudizio di Dio se siamo orgogliosi. Dammi conto della tua amministrazione. Abbiamo amministrato i doni di Dio con superficialità? Abbiamo amministrato i doni di Dio con noncuranza? Abbiamo amministrato i doni di Dio con stupidaggini? E poi il grande motivo di umiltà sono i nostri peccati. Noi sappiamo che basta un peccato mortale per meritare l’inferno. Anche se uno in vita sua ha fatto solo un peccato mortale è un tizzone preso via dall’inferno. C’è poco da inorgoglirsi. Un tizzone risparmiato al fuoco. Dobbiamo pensare che, se anche uno non ha mai commesso un peccato mortale, ci è andato vicino e solo per misericordia di Dio ne è stato liberato. Quanti motivi allora per essere generosi verso i nostri fratelli, per non volerci sovrapporre a loro, per non volere una lode sbagliata, per non volere una presa di posizione errata! Quanto dobbiamo ascoltare la parola di Gesù: quando sei insieme ai fratelli, anche a un banchetto, va' all’ultimo posto e sii tale che imiti il Maestro divino, che ha lavato i piedi chino per terra! Esaminiamoci allora in questa quaresima, cerchiamo di proporzionare noi stessi, di metterci al nostro posto, di essere umili, pazienti e servizievoli.

CODICE 86BQQ01341N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 25/02/1986
OCCASIONE Omelia, Martedì II Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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