15/12/1987 - Omelia Martedi III Avv Nov Natale 1

Sant’Ilario d’Enza, 15/12/1987
Omelia, Martedì III settimana Tempo Avvento, Novena di Natale – I giorno

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Sof 3, 1-2. 9-13; Mt 21, 28-32.

Bisogna andare. Questo è il comando: «Va’. Oggi, va’». La nostra meditazione all’inizio di questa Novena è proprio in ordine a questa parola. Il Signore ci manda, ci invia a lavorare nella sua vigna. Qual è la sua vigna? La nostra anima. Qual è la sua vigna? La Santa Chiesa. Noi abbiamo bisogno di capire che la preparazione a un incontro di amore con il Signore esige da noi lo spirito di umiltà e lo spirito di obbedienza. È proprio su questo che dobbiamo fare i nostri propositi perché è tanto facile fermarsi a delle parole e credere a dei gesti, ma non sono questi che ci salvano. Bisogna andare, bisogna lavorare, bisogna impegnarsi e questo lo compie l’anima umile, l’anima che crede alla potenza e all’amore del Signore.

Tante volte proprio ciò che manca è uno spirito elementare di umiltà, abbiamo delle pretese e scegliamo noi i lavori, e scegliamo noi le cose da fare, mentre bisogna ubbidire al Signore, seguire il suo invito, realizzare la sua indicazione. Davanti a Dio dobbiamo avere l’umiltà che è propria della creatura, che sa che Dio è potenza e amore; che sa che Dio è misericordia. E quindi l’anima sente la proporzione, sente che non può vivere di se stessa ma deve vivere sempre di Dio, che non può scegliere lei, deve scegliere Dio Signore. “Sia fatta la tua volontà” è la preghiera fondamentale, perché troppo spesso vogliamo scegliere noi le nostre condizioni di vita; vogliamo scegliere noi le nostre prove; vogliamo scegliere per noi le nostre occupazioni e il nostro piacere.

Bisogna restare umili e accettare le disposizioni del Signore, tanto più che il Signore si svela a noi come un Padre e noi vediamo, ancora con più splendore, il suo amore premuroso, tenero, forte. Sentiamo che Dio si china su di noi perché, dandoci Gesù, ci dà tutto e in Gesù pone il nostro Salvatore e il nostro modello. Umiltà quindi, molta umiltà, che si esprime nella preghiera del Padre Nostro, che si esprime nelle nostre buone adesioni: fare ciò che vuole Dio, gioire di ciò che vuole Dio, eseguire fino in fondo ciò che vuole Dio, aborrire dalle parole che non sono seguite dai fatti. Non dobbiamo essere dei parolai: “Vado” diceva il figlio, poi non andò; come sarebbe brutto se questa fosse la definizione della nostra anima! Facciamo ciò che vuole il Signore. La nostra felicità è nel fare ciò che Lui desidera.

CODICE 87NEN01312N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 15/12/1987
OCCASIONE Omelia, Martedì III settimana Tempo Avvento, Novena di Natale – I giorno
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Lavorare nella vigna del Signore: nella nostra anima, nella Chiesa
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