11/03/1980 - Omelia Martedi III Quar

Sant’Ilario d’Enza, 11/03/1980
Omelia, Martedì III settimana Tempo di Quaresima

Ascolta l'audio

Dn 3,25. 34-43; Mt 18,21-35

“Paga quello che devi” se il Signore ci dicesse così “Paga quello che devi”, cosa dobbiamo noi a Dio? Che cosa possiamo donargli? È enorme il debito e le nostre possibilità di pagarlo sono da zero a nulla. Il Signore ci ha voluto, con la parabola, fare comprendere fino in fondo l’assoluta riconoscenza che noi Gli dobbiamo. Ci ha voluto far capire la miseria essenziale in cui noi siamo, una miseria senza limiti. È per questo che diciamo nella messa “È giusto ringraziarti sempre Signore Dio” e ritornano le altre parole “Se non siamo stati annientati e consumati, o Signore, noi lo dobbiamo alla tua misericordia” e il Signore, così misericordioso, ci indica la strada per piacere a Lui e perché Lui dimentichi totalmente il nostro debito. La strada della carità verso gli altri: “Perdona a noi i nostri debiti come noi li perdoniamo ai nostri debitori”, ci ha indicato la strada. Lui stesso questa strada l’ha percorsa dandoci un mirabile esempio “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”, “perdonate e vi sarà perdonato”. Ecco, allora noi dobbiamo invocare dallo Spirito Santo, luce dei nostri cuori, come la carità vada tradotta, come vada concretamente adempiuta. Perché il Signore permette certe cose? Perché il Signore ci lascia in certe situazioni se non per darci motivo di perdono? È questo perdono continuo che dobbiamo dare agli altri, è proprio questo, quello che ci ottiene il perdono di Dio di ogni giorno, la sua misericordia a nostra disposizione. È lo Spirito Santo stesso che ci insegna la carità, la carità con quelli che ci vivono vicino ogni giorno, perdonando le loro mancanze e facendoci perdonare le nostre. La carità verso quelli che incrociano la nostra strada, coi quali abbiamo contatti più o meno casuali, è questo continuo esercizio di carità che diventa motivo per il quale Dio ci da un continuo segno della sua misericordia. Cresciamo, cresciamo nella carità. Abbandoniamoci dunque volentieri all’azione dello Spirito Santo, alla sua azione misericordiosa che ci vuole insegnare come da tutte le cose dobbiamo salire ben più in alto. Il dono della scienza! Chiediamo che questo dono regni talmente in noi da non lasciare nessuna occasione, da non lasciare nessuna situazione in cui si richieda la carità, di non lasciare nessuna occasione nella quale possiamo dimostrare la nostra buona volontà. Così, uniti a Lui, così, con tanta fiducia, così, con tanta umiltà, così, con tanta e continua generosità. Allora, quando compariremo davanti al Signore, non ci dirà “paga quel che devi”, ci dirà: “Mi hai pagato negli altri, mi hai trattato bene negli altri, quello che hai fatto agli altri lo hai fatto a me, vieni, il tuo debito è condonato, entra nel gaudio del tuo Signore”.

CODICE 80CAQ01342N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 11/03/1980
OCCASIONE Omelia, Martedì III settimana Tempo di Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS