01/04/1980 - Omelia Martedi Santo

Sant’Ilario d’Enza, 01/04/1980
Omelia, Martedì Santo

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Is 49,1-6; Gv 13,21-33. 36-38

“Uno di voi mi tradirà”. Queste parole si sono verificate in un modo terribile in Giuda, ma ogni uomo, ognuno di noi ha la possibilità di essere Giuda, cioè di tradire il Signore ed è questa meditazione che ci deve addolorare molto e ci deve tenere molto trepidi. “Uno di voi mi tradirà”. Quanti cristiani che un giorno erano con il Signore hanno finito per tradirlo, per rinnegarlo. “Tu darai la tua vita per me?” diceva Gesù a Pietro; “Tu darai la vita per me? Prima dell’alba tu tre volte mi avrai rinnegato”. Questa possibilità del tradimento e del rinnegamento è data dalla nostra fragilità, dalla nostra poca virtù, è data da quella specie di abisso che è il cuore di ogni uomo. Noi dobbiamo perciò supplicare lo Spirito Santo che ci renda forti, che ci renda saldi, che ci inondi del suo amore, perché solo nella sua grazia possiamo essere stabili. Soprattutto dobbiamo riflettere che sono i no di ogni giorno, i mezzi sì di ogni giorno quelli che preparano i grandi no sotto l’imperversare della tentazione. I grandi no, per cui la vita viene posta fuori e contro Dio. Ecco perché dobbiamo corrispondere alla grazia: non si perde la fede che per propria colpa; uno non perde la fede senza colpa, perché Iddio è sempre al nostro fianco e costantemente ci aiuta. Ecco allora che dobbiamo guardare a Gesù modello di obbedienza. “Salve, nostro re, obbediente al Padre”. E si ripeterà tante volte in questi giorni di passione: “Gesù si è fatto ubbidiente”. Gesù si è fatto ubbidiente in una maniera grande, sacrificata, umilissima e si presenta a noi, Lui, condotto alla croce come agnello mansueto, si presenta a noi come il modello del fare la volontà di Dio, dell’ubbidire, del dir di sì anche quando a noi non piace, anche quando noi proviamo ripugnanza e difficoltà. Gesù nell’orto ha ripetuto: “Padre, non la mia, ma la tua volontà” ed è in questo senso che dobbiamo supplicare lo Spirito Santo perché ci dia la soavità di questa ubbidienza, la facilità di questa ubbidienza, la gioia di questa ubbidienza. Dobbiamo supplicare lo Spirito Santo, quando il nostro cuore è arido come un deserto, di irrigare con quelle acque prodigiose della redenzione che vengono dalla croce. Perché, come Gesù, soprattutto amiamo eseguire in tutto quello che Dio ci domanda, compiere con serenità e fede la nostra prova, perché chi sarà trovato fedele, questi sarà premiato e incoronato.

CODICE 80D0Q0134XN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 01/04/1980
OCCASIONE Omelia, Martedì Santo
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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