10/04/1979 - Omelia Martedi Santo

Sant’Ilario d’Enza, 10/04/1979
Omelia, Martedì Santo

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Is 49,1-6; Gv 13,21-33. 36-38

“Uno di voi mi tradirà”. Se c’è un pensiero insistente in questi giorni è la riflessione sul tradimento di Giuda e sul rinnegamento di Pietro. La liturgia ci presenta questi fatti perché, noi lo sappiamo, non siamo migliori di Pietro e siamo nel pericolo di Giuda. La maturazione della conversione quaresimale ci deve portare a quel dono che dobbiamo invocare con tutte le forze ed è il dono del timore di Dio, quel timore che nasce dalla cognizione e dall’amore di Gesù. Durante l’itinerario quaresimale abbiamo studiato Gesù. Lo abbiamo riconosciuto come il nostro Dio, come il nostro salvatore, come il nostro amico. Come non temere di rompere l’adorazione dovuta a Dio con la ribellione del peccato? Come non temere il rifiuto della salvezza? Come non avere paura di rompere quei vincoli di amicizia che ci legano con Lui? Quanto dobbiamo temere la nostra debolezza! Quanta trepidazione dobbiamo avere! Se siamo persuasi che Gesù è la vita, se siamo persuasi che Gesù è tutto per noi, come non dobbiamo temere di disgustarlo, di rompere, il pericolo di fuggire da Lui! Oh, lo sappiamo, le sue braccia sono sempre aperte e lo contempleremo venerdì con le braccia aperte sulla croce. È per tutti. Perdona a tutti. Ricerca tutti. Ma siamo noi, siamo noi. Anche Giuda era stato scelto. Anche Giuda apparteneva al collegio apostolico. Anche Giuda aveva gioito delle tenerezze del cuore di Gesù e fino in ultimo ci saranno i richiami. Eppure, eppure Giuda è uscito nella notte e ha compiuto il tradimento. E allora l’umiltà vera ci deve far prendere quelle precauzioni, ci deve persuadere di quel ritmo di prudenza di cui dobbiamo modulare la nostra anima. Non fidarci di noi. Chi si fida di se stesso è come chi si fida di una canna rotta: cade per terra e si ferisce la mano. Non fidiamoci di noi stessi! Abbiamo bisogno di stare uniti a Gesù, e di agire con quella prudenza di amore che le circostanze richiedono. Nella comunione con Gesù preoccupiamoci di essere veramente in supplica: “Non permettere, Signore, che io mi allontani da Te. Manda il tuo Spirito perché nel mio cuore ci sia la pienezza del timore che è dettato dall’amore, che vuol crescere sempre di più nell’amore”.

CODICE 79D9Q0134XN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 10/04/1979
OCCASIONE Omelia, Martedì Santo
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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