21/03/1978 - Omelia Martedi Santo

Sant’Ilario d’Enza, 21/03/1978
Omelia, Settimana Santa, Martedì

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Is 49,1-6; Gv 13,21-33. 36-38

Gesù era a mensa. Il suo atteggiamento familiare in quella sera assumeva un significato nuovo e decisivo. A quella mensa sedevano degli amici, ma sedeva anche il traditore e a quella mensa Gesù istituiva il Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue e dava il suo Corpo e il suo Sangue come cibo e come bevanda per la salvezza.

L’Eucarestia è il memoriale della sua morte, del suo amore. Nell’Eucarestia noi dobbiamo raccogliere l’entusiasmo dell’amore. Nell’Eucarestia c’è il dono supremo della carità di Cristo.

Ora ancora Gesù siede a mensa con noi, siede a mensa e guarda intorno, se può contare su degli amici, se tutti quelli che lo ricevono sono veramente degni di riceverlo, se sono tutti in grazia, perché la tristezza e l’amarezza di Gesù sarebbero ancora attuali se ci fossero di quelli che lo ricevono in un cuore in peccato, di quelli che lo ricevono mettendolo nel fango di un cuore che non è pentito dei peccati, che non è a posto.

Il mistero del traditore è il mistero della perdizione. Giuda, proprio perché si è seduto a quella mensa con il peccato nel cuore, non avrà più pace. “Meglio sarebbe per lui che non fosse nato” (Mt 26, 25), sono parole di Gesù. Guai a chi tradisce l’Eucarestia. Guai a chi si accosta con labbra infami all’Eucarestia, guai, assume il peso e la responsabilità del traditore.

È necessario che rendiamo le nostre mense eucaristiche sempre più fervorose, sempre più calde di amore a Cristo e di amore fra di noi. È necessario che la nostra condotta sia lineare. Ecco che nelle nostre assemblee d’ora innanzi avremo la presenza dei diaconi, che nella Liturgia assumono un rilievo particolare, nella Liturgia dove il popolo di Dio si raduna, dove il popolo di Dio celebra le lodi, dove il popolo di Dio si unisce intimamente al Cristo, nella Liturgia dove la Chiesa ha il suo vertice di azione, soprattutto nella Liturgia eucaristica. Ecco perché questa sera noi intendiamo pregare per i diaconi, perché la loro presenza nell’Eucarestia, perché la loro presenza nella Liturgia, perché la loro presenza comunque in tutto quello che riguarda la celebrazione, sia veramente santa e santificante, perché possiamo sempre di più, tutta la comunità, celebrare la nostra lode al Signore, avvicinarci a Cristo con molta letizia e con molto profitto.

L’Eucarestia è il centro della Chiesa, dall’Eucarestia parte tutta la vita della Chiesa, dall’Eucarestia viene ogni altro dono che germoglia nella Chiesa. L’Eucarestia riunisce, l’Eucarestia crea il fervore, crea la santità, l’Eucarestia dà a tutti il modo di santificarsi nella propria missione. All’Eucarestia noi dobbiamo guardare, all’Eucarestia dobbiamo sempre più convergere.

La nostra comunità, con l’ordinazione dei diaconi, dovrà diventare sempre più fervida nella devozione eucaristica, sempre più fervida nella celebrazione della Liturgia della lode e nella Liturgia dei Sacramenti. La nostra comunità deve fare un passo in avanti perché con più pietà, con più slancio, con più umiltà, con più fede, con più amore celebriamo la lode di Dio, insieme a tutto il Corpo Mistico.

CODICE 78CMQ0134XN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 21/03/1978
OCCASIONE Omelia, Settimana Santa, Martedì
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La presenza del diacono nella Liturgia
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