26/03/1985 - Omelia Martedi V Quar

Sant’Ilario d’Enza, 26/03/1985
Omelia, Martedì V Settimana Tempo Quaresima

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Nm 21,4-9; Gv 8,21-30

Ascoltiamo fino in fondo le parole di Gesù. Bisogna guardare a Lui. Tutta la salvezza sta nel guardare a Lui. Non è possibile nessuna altra soluzione. Lui è il centro, Lui il Salvatore. Bisogna guardarlo nel suo mistero di dolore e di amore. Bisogna guardare la Croce. Secondo quello che dice la Scrittura, non bisogna sapere altro che Cristo crocefisso. E soggiungeva ancora san Paolo: “Io non so niente, niente . io non predico altro che Gesù crocefisso”. Cioè bisogna rovesciare quei termini che il mondo presenta, il mondo bugiardo. Bisogna avere il senso della vera povertà di spirito perché la prima della beatitudini è proprio lì: “Beati i poveri in spirito”. Bisogna allora costituire Dio la nostra ricchezza. Non sono le cose di questo mondo che valgono. Non vale la pena cercare le cose indipendentemente da Dio, le cose come un valore in se stesse. Bisogna sempre tenere quello che la Chiesa pone come l’elogio dei santi. Dice la Chiesa: “Non sperò nel denaro e nell’oro. Non sperò nei tesori. Sperò in Dio”. Per guardare Gesù bisogna entrare proprio così nel significato profondo delle sue parole: “Non potete servire a Dio e alla ricchezza”. Cioè per ricchezza cosa intendiamo? Proprio il cumulo delle cose che vogliono l’anima nostra. Perché “dove è il tuo tesoro ivi è il tuo cuore”, non lo possiamo mettere nelle cose, le nostre pretese ricchezze, le cose che ci soddisfano, le cose che ci piacciono, mentre dobbiamo, a tutti i costi, porre Dio come la nostra meta, porre la vita come servizio di Dio. Non sono le cose allora in se stesse: è l’amore sbagliato delle cose. È l’amore sbagliato delle nostre passioni che fanno di cose degli idoli. Dobbiamo guardare a Gesù perché Gesù è il modello del vero povero di Dio. Gesù ha dato tutto e poi sulla croce si è immolato nella volontà di Dio. Dobbiamo imparare a usare bene le cose, ad adoperarle per servire meglio il Signore, per fare meglio quello che Lui vuole, per fare della carità il nostro vero campo di azione. Dobbiamo agire nella carità, nell’amore del prossimo e in Dio troveremo tutto. Troveremo che le cose e le persone sono date a noi come una via per raggiungere meglio il Signore e tutte le cose devono poterci far trovare Cristo, Cristo nostra vita, nostro amore, nostra fortezza.

CODICE 85CRQ01344N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 26/03/1985
OCCASIONE Omelia, Martedì V Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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