23/05/1989 - Omelia Martedi VII Ord

Sir 2,1-11; Mc 9,30-37. Il pensiero di meditazione di questo mese di maggio dobbiamo anticiparlo in vista della festa di domenica: la festa del Corpo e del Sangue del Signore. Noi dobbiamo farci insegnare dalla Madonna la vera festa che deve essere per noi l’Eucarestia. L’Eucarestia è il dono meraviglioso del cuore di Gesù che ci ha voluto vicino a Lui, ci ha voluto uniti a tutte le sue intenzioni, per cui è restato per rinnovare il sacrifico. Noi dobbiamo imparare che ad ogni Messa siamo sacerdoti e siamo vittime con Gesù per la redenzione del mondo. Ha voluto restare per venire nel nostro cuore, perché fossimo una cosa trasformata in Lui, vivificata dal suo Spirito, continuamente; ha voluto restare per essere sempre presente con la sua umanità e la sua divinità, compagno di viaggio. La Madonna è la vera grande immagine della Chiesa: la Madonna partecipa al sacrificio, la Madonna è esempio di donazione totale a Dio, la Madonna è ancora quella che ci fa scoprire nel tabernacolo una ricchezza che non viene mai meno, anzi come un grande fiume porta sempre grande prosperità con le sue acque. Cerchiamo allora di invocare dalla Madonna questo grande dono: il dono di capire, capire l’Eucarestia; il dono di amare, ricambiando l’amore del cuore di Gesù. La Madonna ci insegni a realizzare la nostra vita con i passi e le scelte di Gesù. Ecco, la Madonna, meraviglioso aiuto, meraviglioso modello, meravigliosa forza che con la sua materna intercessione ci conduce a valorizzare nella vita della Chiesa l’Eucarestia, che è il più grande dono, e noi dobbiamo a tutti i costi saperlo valorizzare. Vogliamo che il nostro fioretto sia proprio questo: valorizzare le nostre comunioni, farne un capolavoro di amore e un capolavoro di dono.