29/05/1979 - Omelia Martedi VII Pasqua Nov Pent 5

Sant’Ilario d’Enza, 29/05/1979
Omelia, martedì VII settimana Tempo Pasqua - Novena di Pentecoste - V giorno

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At 20, 17-20; Gv 17, 1-11

“Io sono glorificato in loro” (cfr. Gv 17, 10).

Gesù s’aspetta che noi diventiamo la sua gloria. È la preghiera della Messa di oggi: “Vieni, o Spirito, nel nostro cuore, perché noi diventiamo il tempio della tua gloria”. Pensiamo bene. Pensiamo con l’anima aperta a tutta la forza di questa parola: noi dobbiamo diventare un tempio, noi dobbiamo diventare un tempio della sua gloria. Lo Spirito Santo viene in noi, abita in noi, cioè al di là delle nostre parole, che non esprimono il mistero, lo Spirito Santo occupa la nostra anima, la trasforma con una potenza superiore alla potenza che ha creato i mondi e i cieli. Occupa la nostra anima e, se noi diciamo di sì, quest’occupazione è completa, questa occupazione fa di noi non delle piccole cose, non delle piccole capanne, non delle casette modeste, fa di noi un tempio di gloria.

L’immagine, presa dalle cose materiali, esprime però potentemente l’idea: un tempio, una basilica, una cosa grandiosa, perché il cristiano, che si lascia trasformare dallo Spirito, diventa molto, molto valido. Noi lo diciamo sempre quando parliamo dei santi: erano poveri, erano deboli, erano disprezzati dagli uomini, ma che segno hanno lasciato! Ma quali giganti sono diventati per tutte le generazioni! Ma come sono potenti davanti al trono di Dio! Ma come sono magnifici! Un piccolo monaco, perduto nel deserto, ecco, è una figura che ha attraversato i secoli, è una figura a cui si sono ispirati gli artisti e i poeti. Ecco, quel piccolo monaco è diventato un segno nel cammino delle generazioni umane. Lo diciamo dei santi, ma ognuno di noi sa quanto bene potrebbe fare, di quanta utilità sarebbe per il suo tempo, per i suoi fratelli, se si lasciasse trasformare dallo Spirito, se non opponesse l’unica forza capace di arrestare, che è l’uso cattivo della sua libertà.

Pensiamo quello che può fare di noi Dio, se diciamo di sì. E allora diventeremmo come un tempio sacro, un tempio che si apre per gli altri, un tempio in cui avviene la celebrazione della gloria di Dio. Tempio di gloria! Tempio di gloria, nel quale viene data a Dio la lode e vengono aiutati i fratelli per la salvezza. Pensiamo allora stasera, quali sono state le nostre relazioni con lo Spirito che abita in noi, per vedere quanto siamo stati fedeli o quanto abbiamo posto di ostacolo. Ritornano le parole di Gesù: “Se tu sapessi il dono di Dio!” (cfr. Gv 4, 10). Ecco, riflettiamo bene: il dono di Dio è in noi e il dono di Dio esige la nostra continua collaborazione.

CODICE 79EUN01366N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 29/05/1979
OCCASIONE Omelia, martedì VII settimana Tempo Pasqua - Novena di Pentecoste - V giorno
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Templi di gloria
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