24/05/1977 - Omelia Martedi VII Pasqua Nov Pent 5

Sant’Ilario, 24/05/1977
Omelia, Martedì VII settimana Tempo di Pasqua, Novena Pentecoste - V giorno

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At 20, 17-27; Gv 17, 1-11

“Osservare la Parola”. Ecco cosa dice Gesù, quale impegno dà ai suoi: “Osservare la Parola”.

I suoi non devono essere guidati dal loro spirito, tanto meno dal loro istinto; non devono basarsi sulle parole degli uomini sapienti, sulle parole dei filosofi e di coloro che si erigono maestri, devono basarsi sulla Parola, la Parola del Padre trasmessa da Gesù.

Ed è evidente che, per osservare la Parola, è necessario un criterio di scelta, un criterio continuo per cui l’anima illuminata dalla Parola, guidata dallo Spirito faccia le scelte più adatte, faccia le rinunce più adatte, diventi sapiente della stessa sapienza di Dio.

È, per chi lo possiede, il dono del Consiglio. Per mezzo di questo suo dono lo Spirito diventa il maestro, diventa il consigliere, diventa colui che muove l’anima a scegliere ciò che serve di più per il regno e per il trionfo del regno di Dio nel mondo, per la santità e per gli impegni di santità.

Con il dono del Consiglio lo Spirito Santo illumina l’anima e muove la volontà, dà un gusto di scelta: non scegliere per motivi cattivi, scelte di egoismo, scelte di orgoglio, scelte d’interesse.

La prudenza e la temperanza aiutano, lo Spirito Santo perfeziona l’opera delle virtù e guida con sicurezza l’anima.

Alle volte chi è illuminato da questo dono non sa darsene pienamente ragione, sente che è giusto fare così.

Particolarmente lo Spirito Santo effonde il suo dono in coloro che ha messo a guida della sua Chiesa: il Papa, i vescovi; dà il suo dono ai confessori, dà il suo dono a tutti coloro che sono in responsabilità, ai genitori particolarmente. Illumina, fa capire, guida infallibilmente. Fortunati coloro che sono sempre sotto questa guida, sono sempre indirizzati, sono sempre sapienti, sono sempre fortificati.

Ogni anima ha i suoi problemi, ogni anima ha i suoi crucci, ogni anima deve compiere delle scelte che interessano tutto il suo avvenire. Pensate per esempio il problema della vocazione o il problema (?), il problema dello scegliere uno stato, dello scegliere una situazione.

Abbiamo bisogno dello Spirito. Sta a noi invocare, sta a noi porci in posizione adatta, sta a noi essere disponibili; più il Signore vede la disponibilità, più guida. Quando un’anima è così sensibile, tutto in lei, tutto è guidato dallo Spirito. E allora in questa anima si realizza con pienezza il regno di Dio, quel regno di Dio per cui è detto nella beatitudine: “Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia” (Mt 5, 7).

Il Consiglio guida in tutte le opere di carità, in tutte le opere di bontà, guida ad essere come Dio, che essenzialmente è misericordioso.

Resti quindi il nostro desiderio di non consultarci con criteri umani, di non misurarci con le cose dettate evidentemente dalla nostra astuzia umana, no, guidati dallo Spirito.

Prendiamo il proposito, di fronte particolarmente alle scelte più impegnative, di entrare in contatto con lo Spirito, di invocarlo, di protestare la nostra disponibilità, perché ci guidi bene e ci guidi sempre.

CODICE 77EPN01366N
LUOGO E DATA Sant’Ilario, 24/05/1977
OCCASIONE Omelia, Martedì VII settimana Tempo di Pasqua, Novena Pentecoste - V giorno
DESTINATARIO Parrocchia
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Consiglio, Beati i misericordiosi, prudenza e temperanza
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