02/06/1981 - Omelia Martedi VII Pasqua Nov Pent 5

Sant’Ilario d’Enza, 02/06/1981
Omelia, Martedì VII settimana Tempo di Pasqua, - Novena di Pentecoste - V giorno

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At 20, 17-27; Gv 17, 1-11

Un cristiano deve ripetere Cristo. Cristo ha potuto dire, e lo abbiamo appena ascoltato: “Io ti ho glorificato, o Padre, sopra la terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare” (cfr. Gv 17, 4). La vita del cristiano non appartiene a lui, la vita del cristiano deve essere un dono che Dio può fare a tutto il mondo, perché il cristiano deve essere tutto a gloria di Dio, tutto. Non deve cercare allora quelle che sono le sue voglie, non deve cercare ciò che piace a lui, deve cercare ciò che piace al Padre: “Sia fatta la tua volontà come in cielo, così in terra”. Ecco l’insegnamento grande che ci ha dato il Signore. In cielo gli angeli eseguono la volontà di Dio con grande umiltà, con grande perfezione, con grande amore e deve essere così anche per il cristiano: unito a Gesù: sotto lo guida dello Spirito Santo, deve poter eseguire la volontà di Dio, riconoscendo in questa volontà tutta la sua gioia, tutto il suo progresso, tutto il suo bene.

Se un cristiano resta sotto la guida dello Spirito Santo è capace di questa perfezione, gli è donata la grazia di rinnovare veramente Gesù. Altrimenti un cristiano si deteriora in se stesso mediante le cose, che fa per egoismo, per orgoglio, per rivalsa, delle cose che fa sotto un punto di vista solamente umano, solamente passeggero, solamente fatto con dei criteri di ragione interessata e troppe volte avariata.

Dobbiamo cercare di fare la volontà di Dio come gli angeli in cielo, proprio prima di tutto nell’umiltà. L’umiltà è riconoscere che Dio ha delle esigenze prime e assolute, è riconoscere la nostra fondamentale posizione di creature. Senso di creaturalità è riconoscere che non possiamo avere delle pretese stolte verso Dio, fare con umiltà ciò che ogni giorno il Signore, con la sua provvidenza, dispone per noi. Dobbiamo fare la volontà di Dio con perfezione, non cercando di buttare le cose in qualche maniera, ma sforzandoci di fare le cose quanto meglio possiamo, il nostro dovere fatto ogni giorno con un senso grande di servizio. Quando si serve una grande persona, bisogna servirla con esattezza e precisione. Serviamo Dio: quanto impegno dobbiamo mettere nelle cose!

E allora verrà che sotto l’azione dello Spirito Santo, che diffuso nei nostri cuori c’insegna l’atteggiamento fondamentale dei figli di Dio, noi faremo tutto con amore, con un amore fervido, con un amore grande, con un amore sacrificato, con un amore nello stesso tempo lieto sempre e generoso senza interruzioni.

Chiediamo stasera allo Spirito Santo di entrare come Gesù in questa glorificazione del Padre, per vivere sempre di Lui.

CODICE 81F1N01366N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 02/06/1981
OCCASIONE Omelia, Martedì VII settimana Tempo di Pasqua, - Novena di Pentecoste - V giorno
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Imitare Cristo nel fare la volontà del Padre – Senso creaturale del
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