At 20, 17-27; Gv 17, 1-11.
Meditiamo su queste parole di Gesù: “Ora essi − i discepoli di Gesù − sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te”.
La fede è vedere tutte le cose in Dio, è vedere le cose dal punto di vista di Dio, è sapere distinguere le vie di Dio dalle altre vie, le vie della verità dalle vie della falsità, dell’ambiguità. Quello che fa il dono della Pietà in rapporto alla volontà (il calore dell’amore), lo fa la Scienza in rapporto a ciò che dobbiamo conoscere in Dio. Il conoscere le verità di Dio così schiettamente, così limpidamente, così come Lui vuole che le conosciamo.
Troppe volte sta in noi la tentazione di conoscere le cose per nostro interesse, conoscere le cose di Dio secondo la nostra mentalità, prendere le cose del mondo in una finalità che non vuole il Signore. Lo Spirito Santo è nell’anima nostra perché assaporiamo la verità, perché la scopriamo tutta intera, perché sappiamo veramente gustarla e anche dalle cose più semplici, dalle cose naturali possiamo salire alle soprannaturali; sappiamo distinguere bene ciò che ci dice Dio dall’interpretazione che ne danno gli uomini. Gesù ringraziava il Padre perché gli aveva dato la missione verso tutti i suoi discepoli, perché erano del Padre e il Padre li aveva dati a Gesù ed essi avevano osservato la sua parola.
Ecco, il nostro sforzo deve essere sempre quello di capire la sua parola e di osservare la sua parola, sempre una tensione verso l’alto, sempre un desiderio della verità autentica, di quella verità che portata da Gesù ci viene illustrata, illuminata, approfondita dallo Spirito Santo. “Egli vi insegnerà tutto quello che io vi ho detto. Ve lo ricorderà” (cfr Gv 14, 26).
“Egli è come una pioggia abbondante − secondo l’espressione del Salmo − con la quale, Signore, rinvigorisci la tua eredità” (cfr Sal 68, 10). Il nostro Dio è un Dio che salva e salva proprio perché ci comunica la verità, proprio perché ci dà il vero valore delle cose, quando il mondo stravolge tutte le cose, sciupa tutti i veri valori, non dà il peso che deve dare alle cose anche più importanti.
“Io − dice il Signore − pregherò il Padre perché vi dia un altro Consolatore, perché rimanga con voi sempre” (cfr Gv 14, 16). Ecco questo rimanere con noi è il rimanere della verità ed è il rimanere del suo amore.
Cerchiamo la verità, cerchiamola schiettamente nella meditazione della parola di Dio, cerchiamo di far bene la nostra riflessione e la nostra meditazione, perché è lì che la nostra mente viene illuminata e può penetrare i segreti di Dio e avere il coraggio di seguire tutto il tracciato, che ci ha dato il Signore.
CODICE | 84F4N01366N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 05/06/1984 |
OCCASIONE | Omelia, Martedì VII settimana Tempo di Pasqua, Novena di Pentecoste – V giorno |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Il dono della Scienza |
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