13/05/1986 - Omelia Martedi VII Pasqua Nov Pent 5 Imposizione Scapolare

Sant’Ilario d’Enza, 13/05/1986
Omelia, Martedì VII settimana Tempo Pasqua, Novena Pentecoste – V giorno – Imposizione Scapolare

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At 20, 17-27; Gv 17, 1-11.

Vogliamo anche noi rispondere all’invito di Fatima. È un invito pressante della Beata Vergine a una vita limpida, santa, a un messaggio che è proprio il messaggio di Gesù. Bisogna collaborare a salvare il mondo, bisogna sapere quanto è preziosa la preghiera e quanto è preziosa la penitenza. Vogliamo rispondere veramente convinti di essere particolarmente utili nell’economia della redenzione. Vogliamo rispondere alla Madonna consacrando noi stessi e donando alla Madonna il proprio cuore.

Ecco perché l’imposizione dello Scapolare è essere particolarmente suoi, essere particolarmente forti e devoti, è ascoltare e tradurre con l’esempio e con l’opera quest’invito della Madonna. Lo Scapolare è un segno di una particolare protezione, è un segno di una particolare vivacità di devozione e di fede. Lo Scapolare rappresenta un vero, continuo invito ad agire nella vita evangelicamente: evangelici nel pensiero, disprezzando le cattive cose del mondo; nell’affetto, perché vogliamo che l’affetto che si sprigiona dal cuore di un devoto della Madonna sia un affetto sempre puro e che porta sempre più in alto. Vogliamo, nella pratica della vita, promettere di essere coraggiosi, sapendo che lo Spirito Santo ci ha avvertito tante volte nella sua mirabile ispirazione della Scrittura che non è possibile piacere a Dio se non si fanno le opere di Dio, se non ci si impegna ad essere veramente forti affrontando “la via stretta” di cui parla Gesù, quella via che conduce alla vita, e disdegnando, rifiutando “la via larga che conduce alla perdizione” (cfr Mt 7, 13-14). Un’impostazione chiara, forte, una strada che vuole essere quella strada in salita in cui si hanno le vere gioie di Dio, in cui si realizzano potentemente le promesse del Signore.

Perciò è un giorno tanto importante e tanto adatto a promettere la preghiera che salva: la preghiera alla Beata Vergine nella meditazione dei misteri della fede. Il Rosario è il grande nostro mezzo di salvezza. Il Rosario ci unisce strettamente alla Madonna come con una catena d’oro. Il Rosario detto volentieri tutti i giorni è come una palestra di allenamento per tutte le nostre virtù. Vedendole in Gesù e nella Beata Vergine dobbiamo sentire l’entusiasmo, quell’entusiasmo che cresce sempre di più perché invocando la Madonna possiamo stare molto vicini allo Spirito Santo. È lo Spirito Santo che ci fa capire le grandi verità della fede, le grandi opere della fede, che ci fa essere conformi a Nostro Signore Gesù Cristo. Quindi con vivacità, con umiltà, con impegno vogliamo veramente celebrare questa festa: un impegno generoso, fervido, umile fino in fondo.

CODICE 86ECN01366I
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 13/05/1986
OCCASIONE Omelia, Martedì VII settimana Tempo Pasqua, Novena Pentecoste – V giorno – Imposizione Scapolare
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Vivere evangelicamente; lo Scapolare; il Rosario
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