13/05/1975 - Omelia Martedi VII Pasqua Nov Pent 5 Madonna Fatima

Sant’Ilario d’Enza, 13/05/1975
Omelia, Martedì VII settimana Tempo Pasqua, Novena di Pentecoste - V giorno - Memoria N. S. di Fatima

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At 20,17-27; Gv 17,1-11

Diciamo nel Credo: “Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo”. Gesù è venuto in mezzo agli uomini per salvarli, per dare la sua vita a propiziazione dei nostri peccati. Il Signore ci ha salvati, nel suo Mistero Pasquale ha donato a noi non solo qualche cosa, ha donato a noi una pienezza. Lui stesso lo sottolineava: vi verrà data una misura sovrabbondante; infatti con la sua redenzione, con l’effusione dello Spirito Santo, che lui ci ha ottenuto con la sua morte, noi siamo diventati ricchi, abbiamo tantissime grazie, abbiamo a nostra disposizione continuamente un tesoro.

Cristo Signore con il suo Spirito è in mezzo a noi, è lui che ci unisce nella Messa, è lui che è presente nei Sacramenti, è lui che ci fa capire la Parola della Scrittura, è lui che ci dispensa quei tesori di consolazione e di fede che fanno della nostra vita una sicurezza, un andare certi verso la patria del Paradiso.

Però un dono grande tra tutti i grandi deve attirare la nostra attenzione in questo tempo di Pentecoste: lui ci ha associati a sé nella salvezza, lui ci vuole suoi collaboratori, ognuno di noi riceve un incarico di essere missionario, di salvare.

È ciò che, cinquantotto anni fa, ricordava la Madonna a Fatima il 13 Maggio. Ricordava a noi, ricordava al mondo che non possiamo accontentarci di pensare a noi, di gioire della grazia che ci è stata data ma, per titolo di riconoscenza e soprattutto per titolo di amore, dobbiamo impegnarci per la salvezza del mondo, per la salvezza dei poveri peccatori. La Madonna a Fatima ha sottolineato nel suo messaggio questa necessità di lavorare per la salvezza degli altri. Essere buoni, essere benigni, possedere cioè in fortezza lo Spirito Santo comporta esattamente questo impegno, l’impegno di darci agli altri, la salvezza dei peccatori.

Vi ricordate che in una delle apparizioni la Madonna, per un istante, fece avere la visione dell’Inferno ai tre pastorelli? “Sono anime”, ha detto la Madonna, “che si perdono per sempre. Voi dovete salvare i peccatori con la vostra preghiera e la vostra penitenza”. Ecco, ci è data l’indicazione ben chiara di ciò che soprattutto si aspettano da noi queste anime. Le anime hanno bisogno di una preghiera, hanno bisogno di un’offerta, di qualche cosa che testimoni il nostro amore davanti a Dio. Come il Signore, per salvarci, ha voluto che Gesù si immolasse sulla croce, così ha posto una legge universale: non si dà salvezza senza sacrificio. Noi non possiamo collaborare a questa redenzione senza offrire qualche cosa di nostro, senza offrire qualche cosa che ci costa, senza impegnarci nelle opere concrete, che comportano penitenza, umiliazione, sofferenza.

È in questo senso allora che il messaggio di Fatima prende tutta la sua luce evangelica, è veramente in questo senso che possiamo essere suoi come lui ha invocato nella sua preghiera, è in questo senso che noi possiamo essere uniti strettamente a lui.

Vogliamo allora riflettere questa sera, perché l’invito di Fatima sia veramente l’invito ad accogliere fino in fondo l'invito dello Spirito Santo: “Ecco, io vi mando: andate, evangelizzate tutto il mondo”.

CODICE 75ECN01366N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 13/05/1975
OCCASIONE Omelia, Martedì VII settimana Tempo Pasqua, Novena di Pentecoste - V giorno - Memoria N. S. di Fatima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La missionarietà
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