27/06/1989 - Omelia Martedi XII Ord

Sant'Ilario d'Enza, 27/06/1989
Omelia, Martedì XII settimana Tempo Ordinario

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Gn 13,2. 5-18; Mt 7, 6. 12-14

La via stretta è la sua strada, la strada larga è la strada dell’inferno.

Dobbiamo sempre meditare su questa volontà di Dio che ci vuole forti e ricchi di merito, e ci indica la strada per giungere fino a Lui. La strada è quella del nostro dovere, del nostro quotidiano dovere, perché ci santifichiamo così, così adempiamo alle responsabilità che ci ha dato il Signore, così usiamo la pazienza, così usiamo la carità, così ci impegniamo in tutte quelle forme di bene che lo Spirito Santo ci fa capire.

Il dovere quotidiano deve essere innanzitutto un dovere di obbedienza a Dio, obbedienza alla sua provvidenza, alla sua disposizione. Il Signore ci indica la sua volontà attraverso tante circostanze umane, speciali. Essere obbedienti è un modo per innalzarci.

L’obbedienza è simboleggiata dalle nostre genuflessioni. Quando facciamo la genuflessione davanti all’altare, noi esprimiamo la nostra sottomissione a Dio. E l’obbedienza si misura in carità, in disponibilità, e ci dà il senso del divino.

Fare il nostro dovere è inoltre un segno d’amore: come possiamo esprimere meglio a Dio la nostra vera carità, se non facendo ciò che Lui ci suggerisce? Dobbiamo fare il nostro dovere con amore, con un amore sereno, tranquillo, ma premuroso.

Dobbiamo essere veramente contenti di fare la volontà di Dio, contenti cioè di amarlo. È nell’amore di Dio che si trova la vera pace, la vera riuscita.

E, ancora: il nostro dovere deve essere una costante della nostra vita, dobbiamo cioè essere perseveranti, compiendo sempre il nostro dovere, e anche quando la tentazione della monotonia, la tentazione del peso, della malinconia, delle irritazioni, anche quando tutte quante queste cose si fanno sentire, dobbiamo essere perseveranti e dare al Signore veramente il nostro cuore, il nostro cuore che fa il suo dovere, che fa il suo servizio, che fa la sua strada.

Quella strada che ognuno nella Chiesa deve fare: chi è consacrato, come i diaconi, in un servizio premuroso e generoso; chi nella propria famiglia; chi nella propria missione.

Ognuno il suo dovere, nella perseveranza, nella generosità, nell’umiltà.

CODICE 89FSO0133BN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 27/06/1989
OCCASIONE Omelia, Martedì XII settimana Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Il dovere quotidiano
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