Ez 2, 8-3,4; Mt 18, 1-5. 10. 12-14.
Raccogliamo anche questa sera l’invito che il Signore ci fa ad essere umili, proprio umili come un bambino che si riconosce impotente e che aspetta tutto dagli altri perché è ben conscio che da solo non combina, non fa.
Dobbiamo meditare molte volte e con insistenza, sull’umiltà perché troppe volte trascuriamo le occasioni che ci dà il Signore per essere umili: siamo presi troppo da noi stessi, dalla nostra vanità, dalla nostra forma ridicola di orgoglio, vogliamo sapere ciò che non sappiamo, vogliamo decidere in cose nelle quali ci smarriamo, vogliamo tenere delle posizioni che il Signore ha detto che dobbiamo buttare via.
“Siate come fanciulli… (cfr Mt 18,3)”; “Tu va’ all’ultimo posto” (Lc 14,10). L’umiltà è la base di ogni virtù; non si dà alcuna virtù vera e autentica se non appoggiata all’umiltà; non si dà riconciliazione né con Dio né con i fratelli se non abbiamo l’umiltà.
Bisogna essere molto umili. Il Signore ha voluto che noi ci confessiamo dei nostri peccati per educarci nel sacramento all’umiltà. Le nostre confessioni devono essere un esercizio concreto e continuo di umiltà. Mettiamo nelle mani di Dio le nostre responsabilità e domandiamo alla Chiesa il perdono che ci può elargire nel nome del Signore.
Vogliamo essere disponibili fino in fondo. Umiltà: umiltà nel pensare, nel parlare, nell’agire. Sempre umiltà.
Considerati quale il Signore vuole che tu ti consideri, aderisci a Lui, alla sua verità, al suo amore che ti vuole sempre umile, molto umile.
CODICE | 86HBO0533IN |
LUOGO E DATA | Saint Nicolas (AO), 12/08/1986 |
OCCASIONE | Omelia, Martedì XIX settimana Tempo Ordinario |
DESTINATARIO | Campeggio estivo ragazze |
ORIGINE | |
ARGOMENTI |
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