28/07/1987 - Omelia Martedi XVII Ord Campeggio

Es 33, 7-11; 34, 5-9. 28; Mt 13, 36-43.

Ogni anima è un campo e in questo campo il demonio cerca di seminare il male: chiamiamo tentazioni le sue seminagioni. Ogni anima ha le sue tentazioni.

Quello che ci raccomanda il Signore è una schietta ripulsa del male. Non è male essere tentati: è male acconsentire alle tentazioni a entrare in una posizione incerta, in una posizione languida, non volerle ma volerle, dire che si fa tutto il possibile quando non è vero.

E’ per amore di Dio, è per amore di noi stessi, per la nostra vera grandezza che dobbiamo respingere con prontezza, con un grande senso di ripulsa, con una vera carità verso Dio. Dobbiamo buttare via le tentazioni, buttarle via con sdegno, buttarle via con energia, buttarle via sempre.

Ci dobbiamo interrogare: quali sono adesso le mie tentazioni? Su che cosa il demonio cerca di seminare? E’ seminagione di pigrizia, di orgoglio, di sensualità: che cosa vuol fare il demonio? E quale dev’essere la mia prontezza, quale dev’essere la mia energia?

Bisogna che l’esame di coscienza si approfondisca e guardi se ci sono dei compromessi pericolosi, delle incertezze che impediscono quella che è la scelta fondamentale: guardare e non volere, guardare e cercare con tutte le forze quello che piace al Signore. Il diavolo tenta sul piacere: dobbiamo desiderare la vera gioia che è fare sempre la volontà di Dio.