23/02/1977 - Omelia Mercoledi Ceneri

Sant’Ilario d’Enza, 23/02/1977
Omelia, Mercoledì delle Ceneri

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Gl 2,12-18; 2Cor 5,20-6,2; Mt 6,1- 6.16-18

Iniziamo con un senso profondo di responsabilità questo sacro tempo quaresimale. È un tempo, ci avverte la liturgia, propizio. È un tempo adatto perché la grazia di Dio abbondante è una grazia di rinnovamento e di conversione. In questo tempo possiamo entrare con cuore largo nel piano della salvezza, perché possiamo gustare i mirabili doni che ci vengono dall’Eucarestia. Le nostre disposizioni devono essere ben precise e ben forti, non delle disposizioni superficiali e incerte. Dobbiamo essere ben contenti di saper pregare, perché lo Spirito Santo insegna. Dobbiamo essere ben contenti di saper offrire, perché ci dobbiamo unire a Cristo Gesù. Nella sacra liturgia non dobbiamo cogliere solamente una presenza e una parola, dobbiamo cogliere un evento, perché noi partecipando alla messa partecipiamo a tutto il mistero di salvezza. Un mistero di salvezza che non è solo un ricordo del passato, non è solo una proiezione verso il domani, noi celebriamo nel presente. È nel presente che Cristo ci salva, che Cristo ci unisce ai suoi misteri. Ce li fa sentire fino in fondo e ce ne applica le grazie e i meriti. In questa quaresima dobbiamo allora sentirci invitati a una particolare unione al Mistero Pasquale di Cristo, quel mistero che celebreremo totalmente nella Pasqua e che in questa quaresima, ricordando il nostro battesimo, dobbiamo celebrare in unione alla Passione e alla Morte del Signore, perché solo così la nostra quaresima sarà efficace. Non valgono le nostre opere. Non valgono le nostre voci. Valgono se sono unite alla voce di Cristo, se sono unite all’evento di salvezza di Cristo. Ed è così che dobbiamo proporci ogni sera, ogni celebrazione eucaristica, di rivivere il mistero santo del Signore, è così che ci dobbiamo disporre ad unirci a Lui. “Ritornate a me con tutto il cuore”. Certo, ritornare a lui vuol dire immergerci nella salvezza del Cristo. Con digiuni, con pianti e lamenti, cioè il nostro sacrificio, cioè la nostra opera unita profondamente all’opera di salvezza, unita a Cristo, perché Cristo nella messa ci salva, Cristo nella messa ancora si offre, ancora è in oblazione per la salvezza di tutti gli uomini. Ecco allora che i nostri sacrifici diventeranno preparazione al sacrificio della messa, che il pianto della nostra penitenza sarà unito alla penitenza di Cristo sulla croce, che non saremo divisi da Lui da nessuna cosa, perché vorremo partecipare in pienezza alla sua vita e vorremo partecipare alla sua missione. Una quaresima forte allora, una quaresima decisa. Dobbiamo lasciare vivere in noi Cristo. Dobbiamo partecipare ai suoi sentimenti. Dobbiamo realizzare quel rifiuto della menzogna e del male che circolano potentemente nel mondo. Noi dobbiamo diventare simili a Lui. Non allora tante mortificazioni staccate. Una sola mortificazione di tutti noi unita a quella di Cristo. Perché dobbiamo sentire l’imperativo totale di salvare il mondo, di collaborare con tutte le nostre energie alla sua redenzione. Una quaresima allora non ripiegata su di sé come una devozione qualsiasi, una quaresima protesa verso la grande missionarietà del Cristo che unisce a sé la Chiesa nella redenzione dell’universo. Impegniamoci allora. E le disposizioni siano disposizioni, dicevo, precise: umiltà, fortezza, generosità, sobrietà, impegno. È un tempo di preghiera più profondo. È un tempo di autentica penitenza. È un tempo di fervida carità. Uniamoci tutti insieme. Un’opera grande noi possiamo compiere, un’opera veramente grande. Sentiamo l’importanza di quest’ora e ricordiamoci ancora una volta l’invito della Madonna: “Fate penitenza. Pregate. Perché se non pregate, se non fate penitenza, molti mali sopravverranno”. E l’eco delle parole di Gesù: “Se non farete penitenza perirete tutti”. Ascoltiamo, decidiamo, progrediamo.

Non un giorno solo ci trovi stanchi. Non un giorno solo ci trovi pigri. Non un giorno solo ci trovi oscillanti. Una quaresima piena. Una quaresima data a Dio per la salvezza nostra e del mondo intero.

CODICE 77BOQ0134YN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 23/02/1977
OCCASIONE Omelia, Mercoledì delle Ceneri
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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