Is 25, 6-10; Mt 15, 29-37
"Gli deposero tutti gli ammalati ai suoi piedi ed egli li guarì" (Mt 15, 30).
Tutti li guarì. Nessuno, che si avvicina a Gesù con fede, ritorna a vuoto. È mirabile la persona di Gesù, è mirabile per la ricchezza del suo esempio, per la ricchezza della sua forza, per l'amore infinito che possiede. Il problema dell'Avvento è dunque un problema di fede, prepararci ad avvicinare Gesù con fede perché se, arrivati a Natale, non avremo questa carica, questa forza, indubbiamente non saremo tra quelli beneficati. Quando un cuore è pieno, non riceve nulla e, se noi teniamo il cuore pieno di cose umane o, peggio, di cose peccaminose ed egoistiche, il Signore non sarà per noi causa di salvezza. Il problema è dunque porci in attesa, in un’ attesa vera, l'attesa della fede che riconosce in Lui l'unico Salvatore, che è certo che il Salvatore non rifiuta nessuno. È certo che Gesù sa guarire ogni infermità e che noi siamo infermi, ce ne dobbiamo ben persuadere, così facili ad essere trasportati dalle nostre passioni, così fragili, così inconcludenti, così pieni di cose sciocche e che non meritano attenzione. Siamo infermi, siamo come dei bambini sciocchi che non sanno prendere nulla sul serio e perdono il tempo in giochi, che assolutamente dovrebbero rifiutare. Noi abbiamo bisogno nell'Avvento di crescere la nostra fede con forza, di persuadersi dunque che il Signore ci vuole bene e ci chiama a sé. Ecco questa attesa, questa forte attesa crea nell'anima nostra l'atmosfera giusta di preghiera, di invocazione, di chiamata. La Madonna è stata mirabile nell'attesa, ha così desiderato il Salvatore che ha affrettato i tempi della salvezza. Il Signore, vedendo le sue disposizioni, è partito ed è venuto a salvarci. Il desiderio di imitarla, di avere anche noi una preghiera vera, una preghiera responsabile, una preghiera completa, una preghiera che resti come a base di tutta la nostra spiritualità. Preghiera è riconoscere il nostro niente, è riconoscere la nostra povertà, è riconoscere la sua bontà che ci viene incontro e aspetta solo un gesto: che noi ci poniamo ai suoi piedi perché Egli ci possa guarire.
CODICE | 80N2N01310N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 03/12/1980 |
OCCASIONE | Omelia, Mercoledì I settimana di Avvento - Novena Immacolata - V giorno |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Attesa – Fede in Gesù che guarisce |
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