05/12/1984 - Omelia Mercoledi I Avv Nov Imm 7

Sant’Ilario d’Enza, 05/12/1984
Omelia, Mercoledì I settimana Tempo di Avvento, Novena Immacolata − VII giorno

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Is 25, 6-10; Mt 15, 29-37

Quando l’angelo annunziò a Maria la chiamò la “piena di grazia”; era il suo nome: «piena di grazia», perché fin dal primo istante, Immacolata, avanzò meravigliosamente nella virtù e divenne l’esempio d’ogni nostra posizione di fede. Lei, l’Immacolata, particolarmente insegna la vittoria sul peccato e sulle nostre cattive e disordinate inclinazioni, una vittoria completa, una vittoria meravigliosa, stupenda. E tutti noi peccatori, che dobbiamo lottare contro le nostre debolezze, contro le nostre contraddizioni, contro i nostri difetti, dobbiamo ricorrere a Lei.

Quella virtù che segna il dominio dello spirito sulla carne, quella virtù che si chiama «purezza» e «castità», è una virtù che si impone per la sua grande importanza, perché è nel dominio di noi stessi che possiamo dar gloria a Dio, è nel dominio di noi stessi, nel far prevalere le ragioni dello spirito, che realizziamo la nostra vera grandezza; altrimenti l’uomo debole, l’uomo fiacco e l’uomo in perpetua contraddizione con se stesso, non si realizza. Noi sappiamo quanta strage compie l’impurità nel mondo, come per l’impurità sono desolate tante famiglie e tanta gioventù è rovinata. L’impurità è un mostro infernale che deturpa tutto, ogni ideale ed ogni armonia.

Ecco perché sentiamo il bisogno di ricorrere, particolarmente per questa virtù, alla Vergine Santissima, Vergine Immacolata, Vergine Purissima, Vergine la quale ha irradiato come un sole la grazia di Dio. Dobbiamo ricorrere a Lei per vincere le nostre passioni, per sentire la vera umiltà: nessuno può riuscire con le sue forze, nessuno può cantare vittoria tanta è la potenza della tentazione, se non abbiamo un aiuto dall’alto.

Dobbiamo pregare molto perché questa virtù ritorni splendida e grande; le famiglie, l’amore siano veramente una parola santa, non una parola profanata, non una parola buttata via, non una parola derisa. L’amore, che viene da Dio, che viene da Dio Creatore, che viene ed è santificato da Gesù Redentore possa veramente informare le coscienze, dirigere le volontà, creare un costume giusto. Il costume nostro, troppe volte, viene ad essere profanato e vilipeso, viene messo sotto i piedi di una leggerezza e di un egoismo spaventosi.

Dobbiamo stasera pregare in modo speciale perché l’amore vero, quello che Dio ha suscitato, quello che Dio vuole nella famiglia e nella gioventù, sia al posto di grande, di grande efficacia e possa così essere quello che conserva la fede, che sviluppa la carità sociale.

CODICE 84N4N01310N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 05/12/1984
OCCASIONE Omelia, Mercoledì I settimana Tempo di Avvento, Novena Immacolata − VII giorno
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Maria, Vergine piena di Grazia; purezza e castità
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