06/12/1978 - Omelia Mercoledi I Avv Nov Imm 8

Sant'Ilario d'Enza, 06/12/1978
Omelia, Mercoledì I settimana Tempo Avvento, Novena Immacolata - VIII giorno

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Is 25, 6-10; Mt 15, 29-37

La moltiplicazione dei pani e dei pesci. Noi sappiamo che è un miracolo grande ed è stato indicativo di un miracolo ancora più grande: il miracolo dell’Eucarestia, il miracolo che ogni giorno si ripete sull’altare, perché ogni giorno, per quel misterioso cambiamento del pane nel corpo e del vino nel sangue di Cristo, noi abbiamo la presenza di Gesù, la presenza di Gesù che si offre con lo stesso cuore, con cui si è offerto sul Calvario, di Gesù che viene in mezzo a noi per unirci.

Il miracolo del Cenacolo è il miracolo di ogni altare, il miracolo del Cenacolo è il miracolo della Pentecoste, perché Gesù, pieno di Spirito Santo, viene a noi e rinnova in noi le grazie dello Spirito.

Oh, con quanta letizia dobbiamo considerare questo mirabile sacramento e con quanta cura noi dobbiamo riceverlo!

Noi pensiamo alla gloria a cui è stata associata la Madonna. Quando Gesù è salito al cielo, è salito come la primizia dell’umanità: san Paolo ci parla del primogenito tra i morti. E’ salito e chiama anche noi e la Madonna è stata la prima ad essere chiamata in corpo ed anima. La Madonna ha potuto così gioire in una esultanza eterna e immensa, ha potuto così avere il frutto dei suoi sacrifici, la gloria dopo la sua umiltà, dopo la sua umiliazione, dopo il disprezzo e la noncuranza che aveva avuto dagli uomini.

Ebbene, l’Eucarestia è il cibo che ci conduce al Paradiso; ci viene dato un pegno del Paradiso, ogni volta che riceviamo l’Eucarestia. E’ una garanzia, la garanzia di avere con noi Gesù, la garanzia di avere Gesù nella gloria, mentre ora lo abbiamo nella fede.

E perciò con quanta devozione dobbiamo chiedere alla Madonna che ci insegni a ricevere Gesù nell’Eucarestia, per essere con lui nella gloria!

Maria ha partecipato in pieno alla gloria, ma come aveva ricevuto Gesù? Piena di grazia! Ma con quale amore, con quale fede, con quale riconoscenza, con quale trepidazione! Oh come è triste, se noi ricevessimo l’Eucarestia con indifferenza, svagati, distratti, pensando ad altre cose, pieni di sciocchezza, se noi ricevessimo l’Eucarestia senza il dolore dei nostri peccati, o, tremenda cosa, se lo ricevessimo non in grazia! L’Eucarestia che non si riceve in grazia, l’Eucarestia che si riceve in peccato mortale è come un veleno, è un veleno terribile perché è la condanna piena di chi ha voluto mettere Gesù con il demonio.

Andiamo alla Comunione degnamente, andiamo alla Comunione fervidamente, andiamo alla Comunione con infinito rispetto, con infinito amore, solo così sarà il pegno della vita eterna. E facciamoci aiutare: far la Comunione con la Madonna, assistere, partecipare alla Messa insieme alla Madonna. La Madonna non è lontana dall’Eucarestia, anzi è il corpo nato dalla Vergine Maria quello che noi riceviamo. Maria è vicina ad ogni altare, ad ogni altare è pronta a darci i suoi sentimenti, a darci il suo aiuto, per ricevere bene e degnamente Gesù.

CODICE 78N5N01310N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 06/12/1978
OCCASIONE Omelia, Mercoledì I settimana Tempo Avvento, Novena Immacolata - VIII giorno
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Maria e l’Eucaristia
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