Gio 3,1-10; Lc 11,29-32
“Essi si convertirono”. Torna con insistenza questa parola, quella parola che leggevamo prima, che leggevamo con sempre tanta trepidazione: “Ritornate a me con tutto il cuore”, dice il Signore. Questo tempo di Quaresima contiene una grande grazia di purificazione. Certe conchiglie nel mare contengono una perla. La Quaresima contiene una perla d’inestimabile valore: Dio che ci invita, Dio che ci dà la grazia, che ci dà la forza, che ci dà la gioia di un vero ritorno. Tutti ci dobbiamo convertire. Sì, proprio tutti. C’è la conversione prima, che è la conversione dal peccato mortale alla grazia e poi ci sono le altre successive conversioni, perché la nostra vita deve migliorare, deve progressivamente migliorare. Il Signore spande in noi le Sue misericordie perché noi progrediamo, andiamo avanti, ci maturiamo. Cerchiamo di realizzare una vita spirituale sempre più generosa e perfetta. La conversione allora è, nella sua parte positiva, crescita di grazia, crescita d’amore, abbandono dei nostri difetti, maturazione perciò delle nostre virtù. La Sacra Scrittura insiste molto su questo. San Paolo dice: “Non potete restare sempre dei bambini, non lo potete, crescete!”. C’è una statura da raggiungere ed è la statura di Cristo. Il Signore vuole da noi una sequela di Cristo continua e fervida e Dio vede. Come al tempo di Giona: “Dio vide le loro opere e Dio s’impietosì”, così è per noi. Quando il Signore ci vede tesi al bene, pronti a raccogliere le buone ispirazioni che ci dà lo Spirito Santo, quando ci vede attenti e diligenti, il Signore fa scendere in noi un fiume di grazia; perché se, quando il Signore ci sollecita, diciamo di sì, ci arriva una grazia più grande e, se continuiamo a dire di sì, la grazia cresce smisuratamente e allora l’anima s’incammina verso quella che noi chiamiamo la santità vera, cioè una vita cristiana piena, una vita cristiana vissuta nei suoi valori essenziali, una vita cristiana che riproduce la virtù di Gesù e riproduce la testimonianza di Gesù al mondo. Perciò nella riflessione, questa sera, chiediamo al Signore dov’è di preciso il punto del nostro miglioramento, e con quali mezzi vogliamo attuarlo, e con quali particolari sentimenti vogliamo invocare l’aiuto dello Spirito Santo per ritornare non con una briciola di cuore, ma come Lui ce l’ha detto: “Tornate a me con tutto il vostro cuore”. Tutto! Ecco perché dobbiamo buttar via ciò che ci impedisce di dare, ciò che fraziona il nostro dono, ciò che ci diminuisce ai nostri stessi occhi.
CODICE | 81CAQ013 |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 11/03/1981 |
OCCASIONE | Omelia, Mercoledì̀ I Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Necessità della conversione |
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